ItaliaOggi, 3 luglio 2018
Diritto & Rovescio
Un grande giornale (ma non era il solo: questa infatti è l’interpretazione prevalente) ha scritto: «Ci sono i danni collaterali negativi provocati dall’azione del governo Conte nel vertice europeo. La frizione con Parigi, alimentata dal ministro dell’Interno Salvini e dall’inesperienza del presidente del consiglio Conte, offre centralità al rapporto tra Francia e Spagna, mettendo nell’angolo l’intesa che si era creata in questi anni fra l’Eliseo e Palazzo Chigi». C’è da trasecolare. Come bene illustra a pagina 6 Federico Punzi, è dal 2011 che la Francia ha dichiarato una sorta di guerra fredda all’Italia, attaccando ad esempio Gheddafi per togliere all’Italia forniture petrolifere e commesse e provocando la destabilizzazione della Libia che è diventata un falla per i migranti di cui la Francia non vuol darsi conto. Che vasti ambienti politici e mediatici (a loro sottoposti) suggeriscano di stare accucciati e silenziosi sotto le ali del gallo francese dimostra quanto la geopolitica sia una materia sconosciuta in un ceto politico che opera per sentito dire, visto che non sa le lingue essendo stato allevato fra sezioni di partito e circoli parrocchiali.