Corriere della Sera, 2 luglio 2018
È finito il duopolio Ronaldo-Messi. Chi vincerà il prossimo Pallone d’oro?
Salutati sabato dieci Palloni d’oro consecutivi (5 Messi e 5 Cristiano Ronaldo) e salutata ieri la Spagna resta una domanda. Il Mondiale aprirà lo spazio per un vincitore del premio (individuale ma proprio per questo ambito dai calciatori) diverso dai duellanti che lo hanno monopolizzato dal 2008? Chi sarà l’erede di Kakà, che lo conquistò nel 2007? Messi è oggettivamente tagliato fuori. Non basta una Liga vinta per competere a questi livelli: in Champions è uscito ai quarti con il Barcellona, stordito all’Olimpico dalla miglior Roma dell’anno, e al Mondiale è tornato a casa dopo gli ottavi, guidando un’Argentina che ha deluso sotto tutti gli aspetti. E lui, in quattro Mondiali, non è riuscito mai a segnare un gol nelle gare a eliminazione diretta in 756 minuti.
CR7 ha al suo arco la freccia della terza Champions vinta di fila con il Real, ma in finale non ha segnato e al Mondiale è uscito con una prestazione molto povera contro l’Uruguay, dove da Pallone d’oro è sembrato semmai Cavani, sempre in forse per la sfida contro la Francia per un infortunio al polpaccio. Cristiano avrà probabilmente dalla sua i voti dei giurati dei Paesi calcisticamente più piccoli, ma potrebbe non bastare.
È una legge non scritta che, negli anni del Mondiale, il premio vada a un calciatore della squadra vincitrice. Momo Salah, 44 gol in stagione con il Liverpool, poteva essere l’eccezione alla regola se non fosse stato killerato da Sergio Ramos in finale di Champions e, in seguito a quell’infortunio, non avesse compromesso anche il Mondiale, con l’Egitto eliminato con tre sconfitte, una addirittura contro l’Arabia Saudita.
Quali restano, a questo punto, le candidature credibili? Vince il Brasile: Neymar è il primo e unico nome, per quanto possa fare Coutinho. O Ney, però, deve darsi una svegliata perché finora è a quota un gol, per di più non decisivo, segnato contro Costa Rica. Ma, con il sesto Mondiale alla Seleçao, diventa il favorito anche per ragioni di immagine.
Vince la Croazia: sarebbe l’occasione per premiare un centrocampista, liberandosi di un odioso vincolo: conta solo chi fa gol e non chi lo fa fare. Luka Modric, a 33 anni, sarebbe la vendetta anche dei Pirlo e degli Iniesta, sacrificati a un concetto «selfista» del calcio.
Vince la Francia: qui la scelta si fa più dura. Antoine Griezmann ha conquistato anche l’Europa League con l’Atletico Madrid e partirebbe da una buona posizione. Ma se Kylian Mbappé dovesse giocare un paio di altre partite come quella contro l’Argentina sarebbe il candidato giusto per dare una svecchiata al mondo del pallone. Spazio ai giovani! Vince l’Inghilterra: Harry Kane è attualmente capocannoniere con 5 gol e, in caso di successo dei Tre Leoni, è logico pensare che ne avrà aggiunti altri. Pesanti. Un po’ come successe a Paolo Rossi nel 1982. E poi se ha vinto un Pallone d’oro Michael Owen (2001) perché non può vincerlo l’Uragano?
Vince il Belgio: per Romelu Lukaku vale lo stesso discorso fatto per Kane, anche se l’uomo decisivo è sempre e comunque Eden Hazard. Sarebbe un premio al talento puro.
Vince un’altra Nazionale: assegneranno due Palloni d’oro il prossimo anno.