Corriere della Sera, 2 luglio 2018
Licia Colò torna in Rai e non ha nostalgia del Kilimangiaro
Nel 2014 Licia Colò lasciava la Rai non proprio benissimo, dopo sedici anni. Colpa di dissapori con il direttore di Rai3 di allora Andrea Vianello. A settembre, la conduttrice torna con un programma di prima serata su Rai2, Niagara – Quando la natura fa spettacolo. «Saremmo dovuti partire in primavera, hanno anticipato. Essere tra le novità Rai della nuova stagione è una bella emozione».
Come è nato questo ritorno?
«Abbiamo fatto la proposta al direttore di Rai2 Andrea Fabiano attraverso Giacobbo: con Roberto siamo amici e l’idea era fare un’alternanza. Poi lui è andato via, io non ne sapevo niente, me l’ha detto a cose fatte e quindi il direttore mi ha chiesto se potevamo anticipare la messa in onda. Ci siamo messi a lavorare immediatamente».
Aveva voglia di tornare in Rai?
«Io sposo i progetti e per me questo è bellissimo. Il fatto che sia sulla Rai è ancora più bello. Torno in Rai e torno a fare Licia Colò».
E Tv2000, la sua casa da quando se ne era andata da Rai3?
«Non l’ho lasciata, non ho un contratto di esclusiva con la Rai. È una grande apertura e i due direttori hanno un bel fair play... direttori che per me, come sappiamo, sono fondamentali». E ride.
All’epoca dell’addio, non si era sentita tutelata dall’azienda, vero?
«C’ero rimasta male perché sono tutto tranne che un robot, ma non ce l’ho mai avuta con l’intera Rai. Generalizzare non mi appartiene. Non ho avuto problemi con l’azienda, ne ho avuti con la direzione di Rai3. C’era una divergenza di opinioni che, col senno di poi, forse non era neanche così grave. Per me conta che ora ho un progetto con un direttore che lo sposa in pieno».
Come sarà «Niagara»?
«Non è un programma di viaggio però viaggeremo per raccontare le bellezze del patrimonio naturalistico del nostro pianeta. Vogliamo dire: guarda che bello, guarda quanto è a rischio e quanto è importante saperlo tutelare. La bellezza che esiste al mondo è un patrimonio di tutti. La Rai ha investito nel massimo della qualità: stiamo lavorando alla Hollywood».
Il format è una sua invenzione?
«Sì. Iniziamo con sette puntate, spero tanto andrà avanti. Non c’è uno studio: saranno sette viaggi per celebrare il bello. E per bello intendo anche la tigre che sta scomparendo. La bellezza non può essere un’abitudine e ognuno deve sentirsene responsabile».
Per il suo ritorno, farà un saluto al pubblico Rai in apertura?
«Non credo, non ne abbiamo neanche parlato con gli autori. In un certo senso, per me, è come se non fossi mai andata via. E il fatto che rientri su Rai2 è molto bello».
Perché?
«Perché non è Rai3. La gente mi dice: torni in Rai, finalmente... E poi: torni su Rai3? Io rispondo: no, su Rai2. Che soddisfazione».
La gente si aspetterebbe un suo ritorno alla conduzione di «Alle falde del Kilimangiaro».
«Sarebbe un errore. Il Kilimangiaro che ho fatto io, l’ho fatto fino a 4 anni fa. Adesso non c’è più. Quello che c’è è un programma di Camila Raznovich. Io ora faccio Niagara: un altro percorso, un’altra sfida».
Con Camila Raznovich vi siete parlate?
«Camila non è amica mia, ci siamo viste una volta nella vita. Si è detto di tutto, ma non ho mai avuto niente contro di lei. Tra l’altro, credo che ora stia facendo un bel programma. Ma non sono ipocrita: non siamo mai state amiche, perché dobbiamo diventarlo ora? Però non ho mai avuto nulla contro».
Quindi nessuna nostalgia verso il suo ex programma?
«Giuro, io sono così anche nelle relazioni. Se finiscono, dico basta e guardo avanti. Se è stato un bel capitolo bene, se non è stato un bel capitolo pazienza, ma comunque è qualcosa di finito. Se mi avessero detto: Licia, torna a condurre Alle falde del Kilimangiaro avrei detto no. Fa parte del mio passato».