il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2018
Ma mi faccia il piacere
Boldrivoluzione. “Gli italiani, incluso chi ha votato 5Stelle per disperazione, si renderanno conto che a sinistra c’è fermento, che può nascere qualcosa di nuovo, qualcosa che restituisca speranza, entusiasmo, voglia di impegnarsi” (Laura Boldrini, LeU, l’Espresso, 1.7). In pratica, ha deciso di ritirarsi.
Il profeta. “L’eliminazione dell’Italia dai Mondiali? Il nostro calcio va rinnovato. Una delle cose che ha favorito il rinnovo del calcio tedesco, dopo una crisi molto dura, è stata la legge sulla cittadinanza che Schröder approvò… Lo Ius Soli ha favorito anche nello sport una partecipazione piena e viva di ragazzi con genitori stranieri, ma di fatto tedeschi… Il calcio tedesco ha puntato molto sui vivai e sui giovani. Quella dell’Italia è stata una brutta sconfitta e bisogna voltare pagina. Però non basta cambiare l’allenatore, ma bisogna realizzare che si è consumato un ciclo. È necessario aprirne uno tutto nuovo. Vediamo come farlo. E io credo che l’esperienza tedesca possa essere di insegnamento” (Piero Fassino, Pd, Omnibus, La7, 14.11.2017). Lì la povera Nazionale tedesca capì che, per questo Mondiale, non c’era niente da fare.
Faccio l’accento svedese. “Io mi aspetto già da domenica con i ballottaggi un segnale di ripresa del Pd… A Pietrasanta, Massa, Pisa con Paolo Gentiloni, piazze piene per i candidati sindaci del Pd in Toscana. Ho buone sensazioni per i ballottaggi del 24 giugno” (Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, alla vigilia dell’ennesimo crollo del Pd, anche in Toscana ed Emilia, 21.6). Fassino, è lei?
Il Giornubblica. “Rai, Grillo lancia l”editto a 5stelle’: ‘Due reti private, una senza spot” (il Giornale, 30.6). “Anche Grillo ha un ‘editto’ per la Rai” (Repubblica, 30.6). Ma perchè non fate un bel giornale unico?
Alè manno! “Raggi, due anni di delibere al ralenti. Al netto degli interventi per emergenze, gli atti approvati dall’assemblea capitolina sono stati in tutto 131. Meno dell’era Marino (138) e praticamente la metà rispetto ad Alemanno (249)” (Repubblica, 11.7). Quindi, per Repubblica, non conta quel che si fa, ma quante cose si fanno. Anche se si favoriscono Mafia Capitale. Forza Buzzi e Carminati!
Colpa di Conte. “La futura casa di Renzi è una villa di un collega di Conte” (Repubblica, 30.6). Ah, mi pareva: ecco chi è il vero colpevole.
Riottoso alla verità. “La Corte suprema russa concede alla polizia di sequestrare i cellulari a chiunque, russo o no, se posta sui social critiche al governo Putin” (Gianni Riotta, Twitter, 22.6). Poi si scopre che la sentenza riguarda sospetti di terrorismo. Sarebbe una fake news se Riotta non fosse membro della task force europea contro le fake news. Invece è solo una balla.
Fate la carità. “Formigoni torturato. Condannato a morire di fame. Gli han sequestrato addirittura la pensione” (Libero, 23.6). “La delibera Fico è un monumento all’illegalità, ci batteremo in tutte le sedi per impedire questo obbrobrio costituzionale che interviene nella vita delle persone in un’età fragile, senza possibilità di fronteggiare una caduta così pesante del reddito” (Antonello Falomi, presidente Associazione ex parlamentari, 27.6). Non so voi, ma io farei una colletta.
Brutti incontri. “I bambini non vengano vaccinati nella stessa stanza dei richiedenti asilo per evitare le malattie contagiose” (Lucio Pizzi, sindaco Pdl di Domodossola, 27.6). Giusto: ora i figli dei migranti rischiano di incontrare il sindaco.
L’arma segreta. “Calenda e Zingaretti sono scorciatoie. Ripartiamo dalla politica! L’unico esempio a cui guardare è quello della Lega” (Gennaro Migliore, ex Sel, ora Pd, Il Dubbio, 27.6). Potrebbe iscriversi alla Lega per distruggere anche quella.
Pizza e fichi. “Serve un fronte nuovo che vada da Sel a Forza Italia” (Federico Pizzarotti, sindaco ex M5S di Parma, Il Foglio, 26.6). “Martina: da Macron a Tsipras. Alle Europee progressisti uniti” (Corriere della sera, 25.6). Esista solo una grande Chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa.
Il Cazzullo Qualunque. “Grillo come l’Uomo Qualunque che però si fermò al 5%… Era un tempo in cui gli italiani credevano in se stessi e nel futuro, e non pensavano che tutti i politici fossero ladri, tutti gli industriali corruttori, tutti gli imputati colpevoli” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 30.6). E le grandi firme del Corriere si chiamavano Montanelli.
Il titolo della settimana/1. “Calenda è già in marcia ‘per fermare i populisti’” (Il Dubbio, 28.6). Ha fatto il giro della sua terrazza.
Il titolo della settimana/2. “Dalla Berti alla Pavone: la politica sovranista contagia lo spettacolo” (La Stampa, 30.6). Che facciamo, le arrestiamo?