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 2018  luglio 02 Lunedì calendario

Lo show di Grillo a Roma: «Neanche una buca»

È un Grillo show, campione di situazionismo quello che esce in auto dall’hotel Forum, il suo quartier generale, e grida con un microfono «neanche una buca, neanche una buca». Ce l’ha con le strade della Capitale. E verrebbe da ridere, se non fosse che l’asfalto dell’Urbe continua a mietere vittime con cadenza impressionate. 
Il Garante vuole aiutare Raggi, che fa parte insieme a Roberto Fico dei «suoi ragazzi». E quindi prova un’operazione di auto-convincimento (è proprio il caso di dirlo) che ricorda René François Ghislain Magritte. E dunque questa «buca non è buca», come nel caso della celebre pipa. Ma è anche un po’ il Federale di Ugo Tognazzi («Buca. Sasso. Buca. Buca con acqua»). Ma Beppe, che tiene alla salute del M5S e vuole dare una mano, ha deciso che occorre scendere in campo. E allora eccolo in versione «moralizzatore del traffico» che attraversa un pezzo di centro storico per tentare una contro-narrazione che non regge più. Anzi, a dire il vero fu proprio Grillo, ai tempi della battaglia contro il referendum durante una marcia, a finire dritto dritto in una buca: brutale nemesi politica, di disse allora. Adesso ci sarà ancora quel cratere? In Campidoglio le stanno provando tutte, a dire il vero, per porre fine a questa piaga. 
L’assessore ai Lavori pubblici di Roma, prima delle ultime elezioni municipali, ha lanciato anche l’asfalto magico. Ma ha fatto una finaccia. E dunque ci pensa Grillo, a metterci una toppa. Almeno metaforica. In questo video tutorial della Roma immaginaria – in cui se la prende con un fotografo: fatti una polizza vita, rischi di morire per 5 euro – il leader usa un microfono. Ma sembra un megafono. E ricorda «signore è arrivato l’arrotino», come pungono in molti sul web, appena viene pubblicata la clip. «Il verde ha bisogno di manutenzione, ma d’altronde con 40 milioni di metri quadrati: siamo leggermente indietro», è la seconda versione di Beppe. 
Ma anche questa rischia di essere un boomerang per il M5S. Visto che la rete rimprovera a Raggi le sue denunce da consigliera comunale di opposizione nei parchi abbandonati, che nel frattempo, adesso, sono diventate foreste pluviali. Dopo due anni di governo M5S, il format della verità da svelare funziona così così. Basta leggere i commenti su Facebook a questa perfomance. «Ma sotto casa mia è un campo da golf, ma che film ha visto Beppe?». E meno male che lo sketch dura poco. Altrimenti si sarebbe passato, magari, ai rifiuti con il coro: «La città è pulita, la città è pulita».
In Campidoglio hanno accolto questo fuoriprogramma con un pizzico di bonomia: «Perché Beppe può dire tutto». Anche se sanno tutti che è un visionario dai larghissimi orizzonti. Uno che arriva a vedere cose che agli altri ancora sfuggono.