il Giornale, 1 luglio 2018
L’autografo di Lennon oggi vale il doppio di quello di Beethoven
Alla fine la firma più preziosa è quella che sei disposto a mettere sull’assegno per pagarle e portartele a casa. Perché gli autografi della gente che piace, ufficiali, informali o buttati lì, sono ricchi come il montepremi di una lotteria Powerball di Las Vegas. Messe in calce in fondo a documenti ufficiali o regalate ai fans in toccata e fuga hanno un loro mercato dove, giurano gli esperti, Paolo VI vale più di Mussolini e Garibaldi e Mazzini più di Cavour e Vittorio Emanuele II. Ma niente supera questi qui sotto: segnateveli.
INARRIVABILE SHAKESPEARE
Quello che fa la differenza, genio a parte, è che non si sa nemmeno se William Shakespeare il divino esista veramente oppure no. Esistono invece sei firme sue, alcune storpiate ad arte da lui medesimo, su alcuni documenti legali. Una sola vale 5 milioni di dollari. Come uno spot al Superbowl di football americano. O un aereo Falcon privato. Verrebbe quasi da dire molto rumore per nulla.
L’ULTIMO DI JOHN LENNON
Quando firmò il suo ultimo album Double Fantasy, davanti al Dakota Building, non immaginava sarebbe stato l’ultimo. Mark Chapman lo ringraziò e gli sparò quattro proiettili alle spalle. L’ellepì con la firma dell’ex Beatles oggi costa 793mila dollari. Ma non è solo un disco.
HEMINGWAY SENZA FINE
Non ne ha firmati quanti Fabio Volo, semmai pochi, benedetti e inaccessibili. Ma quello messo in calce a «The short happy life of Francis Macomber» è stato battuto all’asta per 248mila dollari che è sempre meno di Fiesta che è arrivato a 366mila dollari. La lettera scritta a Ezra Pound nel 1925 invece «solo» 157mila dollari. Chi ha e chi non ha invece non lo ha firmato...
DIMAGGIO E LA PALLINA
Si dice sia l’unico uomo che l’abbia amata veramente. Così Joe DiMaggio, il Maradona del baseball, dopo averne battezzate tante in solitudine, chiese alla moglie Marilyn Monroe di firmarne una con lui. Prezzo raggiunto: 191.200 dollari. Una pallina per due.
CHE FORTUNA AVERE JOYCE
Il suo rivoluzionario Ulisse all’inizio era visto come la peste in America e in Inghilterra per questo vietatissimo. Così le prime edizioni del libro firmate valgono un capitale: 275mila sterline. Se avete una lettera mettetela in cassaforte: vale almeno 25mila sterline. Una mail invece non vale.
C’È PURE MICHELANGELO
Sempre a proposito di lettere: una scritta da Michelangelo Buonarroti è stata venduta da Sotheby’s nel 2006 per 300mila dollari. Comprarla è una follia: non fate cappelle...
IL NO DI CHARLOTTE
La lettera con cui Charlotte Brontë rifiuta la una proposta di matrimonio dal reverendo Henry Nussey è stata venduta per 56.250 dollari. Un affare. Soprattutto non sposarlo.
È ANCHE LEI
Nel Gotha c’è anche una contemporanea. Lo scarabocchio di J.K. Rowling sulla prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale vale già 24mila sterline. Ma per averlo devi fare una magia.
VIVA IL RE
Alla British Library di Londra sono conservati documenti autografi nientemeno che di re Enrico VIII. Per averlo preparare 65mila sterline. Reali.
IL GRANDE FRATELLO
Una copia firmata di 1984 di George Orwell, quella del Grande Fratello, è stata venduta per 26.500 dollari. Quella di Rocco Casalino non si sa.
ROBA DA SUONATI
Un foglietto musicale di Beethoven è stato battuto da Christie’s per 383.346 dollari. Le dolenti note sono trovare qualcuno a cui rivenderlo.
KENNEDY SUL GIORNALE
L’ultimo autografo di Kennedy sulla copia di un giornale di Dallas prima che gli sparassero tocca i 40mila dollari.
SE MARTIN PERDE LA CAPPA
Di Martin Lutero non c’è quasi nulla, tranne una lettera scritta di suo pugno. Prezzo: 93.750 dollari. Ma non te la danno nemmeno se preghi...