La Stampa, 30 giugno 2018
Fico o Barabba?
Ma tu guarda che ti combina a volte la democrazia diretta. Succede che ieri il Movimento Cinque Stelle mette sulla sua pagina Facebook un bel sondaggio. Che era presentato con il caratteristico laico distacco dei grillini: «Noi pensiamo che i vitalizi siano un privilegio indecente e Roberto Fico si sta impegnando per eliminarli. La casta non è d’accordo e addirittura vorrebbe denunciarlo per questo. Voi con chi state?». A sinistra le foto di D’Alema-Bertinotti-Pomicino-De Mita, brutti come il demonio, a destra quella di Fico, bello come un cherubino. Ma questi benedetti ragazzi a cinque stelle continuano a ignorarmi la storia, accidenti, e non sanno che tutto cominciò proprio così: «Gesù o Barabba?». E il popolo scelse il ladrone! Comunque partono le votazioni e tutto va secondo pronostico: Fico vola al novanta e rotti per cento. Ma lì comincia la remuntada. Settanta e trenta. Sessanta e quaranta. Cinquanta e cinquanta. Finché gli eredi di Barabba non salgono incredibilmente al cinquantacinque, al sessanta. Una cosa che nemmeno Corea-Germania. E quando i ladroni (pardòn) arrivano al sessantacinque, e l’epica impresa dell’illustre antenato evangelico è ormai inevitabilmente bissata, il sondaggio viene tolto. Eliminato. Cancellato prima ancora che siano cancellati i vitalizi. Perché non soltanto la casta ma anche l’anti-casta, se gli elettori decidono altro, e sebbene in una probabile rivolta goliardica, quindi profondamente grillesca, ecco, anche l’anti-casta decide di cambiare gli elettori. Come al solito ha ragione il grande Beppe: la democrazia diretta è bella, ma persino tirare a sorte è più sicuro.