Corriere della Sera, 30 giugno 2018
Le lacrime di Verdini al processo
«Le accuse che ho sentito in quest’aula mi fanno tremare i polsi. Io avrei fatto fallire la mia creatura? Quella banca è un pezzo della mia carne». L’ex senatore Denis Verdini, condannato in primo grado a nove anni, prende la parola al processo d’Appello che lo vede imputato per il crac del Credito cooperativo e per i contributi pubblici al Giornale della Toscana, e le lacrime prendono il sopravvento: «Ho speso tutta la mia vita per quella banca, l’ho trasformata in una comunità con passione e dedizione».
Non mi riconosco in questo processo, spiega Verdini: «Vista da quest’aula la mia sembra un’altra storia. Ho sempre avuto la passione per la carta stampata, oggi mi ritrovo con l’accusa di truffa per i contributi pubblici che avremmo percepito indebitamente. Sembra che io mi sia messo in tasca i soldi, invece abbiamo fatto un lavoro enorme per tenere in piedi il giornale (fallito nel 2014, ndr). Ho anche impegnato i miei soldi personali. E il nostro orgoglio è aver formato una generazione di giornalisti che oggi lavorano per altre testate».
La sentenza per l’ex coordinatore di FI, difeso dall’avvocato Franco Coppi, è prevista per martedì. A Verdini i pg Fabio Origlio e Luciana Singlitico hanno contestato anche il reato di associazione a delinquere, per il quale era stato assolto in primo grado.