il Giornale, 30 giugno 2018
Renzi si compra una villa a Firenze da 1,3 milioni di euro
Dall’estratto conto all’acconto. Tempo di acquisti per Matteo Renzi che, a quanto rivela la Verità, avrebbe firmato un preliminare per assicurarsi una villa da sogno sui colli fiorentini, appena sotto piazzale Michelangelo.
Una casetta da 1,3 milioni di euro, con giardino privato, passo carrabile, annesso appezzamento di terreno. Un buen retiro per l’ex rottamatore, un paradiso immerso nel verde, con tre bagni, salotto triplo, grande cucina abitabile, studio, tre camere da letto e «splendida terrazza». Il tutto in una delle zone più prestigiose di Firenze. Un’ambizione comprensibile, per l’uomo che proprio da questa città, prima come presidente della Provincia e poi come sindaco, aveva lanciato la sua scalata alla politica nazionale, arrivando a sbarcare a palazzo Chigi e al vertice del Partito Democratico prima di finire rottamato, proprio lui che da «rottamatore» si era costruito una fama e molte aspettative. Peccato però che quel preliminare firmato un paio di settimane fa sia stato accompagnato dal versamento di quattro assegni da 100mila euro, sganciati da Renzi come caparra, in attesa di ottenere i restanti 900mila euro con un mutuo.
Che l’ex premier ed ex segretario del Pd possa permettersi il ricco acconto potrebbe non stupire nessuno, se non fosse che proprio lui, a inizio anno, aveva fatto sfoggio di virtù francescane a favore di telecamera. Era il 18 gennaio, e Renzi – ospite di Nicola Porro a Matrix – voleva smentire «l’idea che chi fa politica sia un po’ traffichino». Per farlo, mostrò il suo conto corrente, ostentando cifre a dir poco sobrie, e in ribasso rispetto al passato. «Avevo 21mila euro sul conto», spiegò mostrando il saldo «del 30 giugno 2014, quando ero presidente». Per poi insistere: «Oggi ho 15.859 euro. Sempre se mia moglie nel frattempo non ha fatto qualche spesa». Agnese, in realtà, di spese non ne ha fatte. Ha però accompagnato il marito dal notaio, e l’ha visto consegnare quei quattro assegni circolari del Banco di Napoli, come caparra per il villino sui colli della sua Firenze.
Ieri il suo ufficio stampa ha smentito che ci sia già stato un acquisto, e tantomeno una vendita della villa di famiglia a Pontassieve. Ma non è un dato messo in discussione da Giacomo Amadori e dalla Verità che quello siglato con i proprietari della villa dal notaio fiorentino Michele Santoro sia solo un preliminare d’acquisto. Semmai, vista la conferma che la villa di Pontassieve è ancora di proprietà del rottamatore, viene da farsi qualche domanda sulla provenienza di quei 384.141 euro in più nella disponibilità di Matteo rispetto allo show televisivo. Possibile che il suo conto sia cresciuto di 76mila euro al mese da gennaio a giugno? O magari sono soldi di Agnese, che invece di sperperare il magro conto del marito si preoccupava di risparmiare? O semplicemente quello spot televisivo era a uso e consumo delle vicine elezioni – andate poi come sappiamo – e l’estratto conto di Renzi aveva ben poco a che vedere con la sua reale disponibilità economica? Qualunque sia la verità, il problema è l’ennesimo inciampo nella narrazione dell’ex enfant prodige della politica italiana. Che prima delle elezioni aveva scelto di mostrare di non essersi arricchito con la politica, ostentando una situazione patrimoniale «normale», per quanto migliore di buona parte degli italiani, che arrancano per arrivare a fine mese. E che alle urne hanno mostrato di non farsi incantare.