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 2018  giugno 28 Giovedì calendario

Il supermarket dove si paga quello che si può

A Toronto, in Canada, apre il supermercato dei sogni: si entra, si riempie il carrello con ciò di cui si ha bisogno, e una volta arrivati alla cassa si paga solo quello che si può. Anche nulla, se non si ha un conto in banca e si è privi di denaro.

È il primo supermarket del “paga quello che puoi”, nato per promuovere un’etica del consumo alimentare fuori dalla logica del profitto. Un’iniziativa dello chef Jagger Gordon
, stella della cucina canadese, che contro ogni criterio di mercato ha lanciato la nuova idea di “spesa” alimentare: arrivati in cassa si paga in base alla propria capacità economica. Un successo immediato, con oltre 200 clienti che già il primo giorno hanno riempito i corridoi tra gli scaffali del super.

L’idea di aprire l’originale market è nata dalla constatazione che in Canada un bambino su quattro soffre la mancanza di cibo. “Me ne sono reso conto per la prima volta – racconta Gordon al Global Citizen – quando mia figlia, che era andata a una festicciola di classe con pigiama party a casa di un compagno di scuola, è tornata a casa la mattina seguente prima del previsto. Il motivo: a casa dell’amichetto non c’era cibo per fare colazione. Dati alla mano, ho scoperto che si tratta di una piaga diffusa in tutto il Paese”.

Le cifre sono impressionanti: in Canada 4 milioni di persone, tra cui un milione e mezzo di bambini, soffre la fame. Contemporaneamente la quantità di cibo che finisce nella spazzatura a causa di sprechi alimentari – ma anche di abitudini sbagliate nella catena che porta gli alimenti dal produttore al consumatore in cui il 70% di frutta e verdura viene scartato solo perché di forma e aspetto non conforme agli standard – raggiunge ogni giorno le tonnellate.

Una contraddizione stridente: se in una casa di canadesi su otto si soffre quotidianamente la fame, al tempo stesso nella catena della distribuzione cibo perfettamente commestibile viene buttato via. E così Gordon ha iniziato un ciclo virtuoso: in accordo con produttori e altri supermercati raccoglie frutta e verdura, buona ma fuori calibro, che altrimenti sarebbe finita nella spazzatura, e la mette a disposizione nel suo supermercato. Dove ognuno paga in base alla propria disponibilità economica: i clienti sono incoraggiati a prendere dagli scaffali solo quello di cui hanno effettivamente bisogno, e a pagare per quello che possono.