Corriere della Sera, 27 giugno 2018
Razzi e Raimondo, come trasformare una parodia in personaggio
Se non hai le teche a disposizione per riciclare materiali e riempire i palinsesti estivi, devi sperimentare, con la speranza che salti fuori il programma vincente. È quello che sta facendo il canale Nove di Discovery Italia con «Razzi vostri», l’appuntamento quotidiano (ore 21.20) che ha per protagonista Antonio Razzi, affiancato da uno spin doctor d’eccezione, Saverio Raimondo.
Usare oggi Razzi non è facile, anche se Razzi è più furbo di quanto sembri: quello che appare in tv è sì Antonio Razzi, nato in Abruzzo e poi emigrato in Svizzera, ex senatore della Repubblica nei banchi di Forza Italia, ma è soprattutto il Razzi creato da Maurizio Crozza. Razzi si è impossessato della sua parodia e, spinto da un intuito avito, ne ha fatto un personaggio da trascinare in un vortice dove la beffa è anche celebrazione. Viviamo in un tempo in cui è già importante rivalutare il meno peggio.
È vero che i ritagli più intelligenti, le battute folgoranti («Possiamo dire che l’Italia è un Paese ignorante, razzista e fascista, ma che ha anche dei difetti…») sono affidati a Saverio Raimondo, il Rocco Casalino di Razzi, ma proprio questo gioco delle parti serve a rendere sbilenco il dritto, slabbrato il compatto, banale il grave.
Il format del programma ricalca il glorioso «Almanacco del giorno dopo», il calendario illustrato della tv: il santo del giorno, gli orari in cui sorgono e tramontano il sole e la luna, la ricostruzione di avvenimenti storici, piccole biografie, proverbi, buoni consigli.
Di suo, Razzi ci aggiunge il messaggio alla nazione. Il programma, che tra l’altro segna il ritorno alla produzione della gloriosa Videa di Sandro Parenzo, ha ancora bisogno di un buon rodaggio (i «numeri zero» sono un antico ricordo), ma la forza trascinante di Saverio Raimondo lascia ben sperare.