Corriere della Sera, 28 giugno 2018
In morte di Joe Jackson, padre-padrone di Michael
Joe Jackson, padre e manager di Michael Jackson, è morto ieri all’età di 89 anni dopo una lunga malattia. Originario dell’Arkansas, proveniva da una famiglia in cui la Bibbia era l’unico strumento di educazione e dove il padre faticava a dimostrare il proprio affetto. Un (cattivo) esempio che evidentemente lo influenzò. Joe Jackson aveva avuto 11 figli: oltre ai 10 con la moglie Katherine, aveva avuto una relazione extraconiugale lunga 25 anni con Cheryl Terrell, dalla quale ebbe una figlia. A causa dei suoi tradimenti, Katherine (sposata il 6 novembre 1949) chiese più volte il divorzio ma cambiò sempre idea per il bene della famiglia e non mise mai la separazione nero su bianco. Joe Jackson era stato il primo manager di Michael e anche degli altri figli che avviò alla carriera musicale (ai tempi dei Jackson 5). Personaggio a dir poco controverso, era famoso per i soprusi che infliggeva ai suoi figli. Lo stesso «re del pop» raccontò che il padre, durante le prove o le sessioni di registrazione, a ogni errore era solito picchiarlo con la cintura o con qualsiasi altra cosa gli capitasse sotto tiro. Il loro fu un rapporto nient’affatto sereno tanto che fu proprio Michael a licenziare il padre, subito dopo la pubblicazione dell’iconico album «Thriller». Gli ultimi tre anni sono stati segnati dalla malattia: prima l’ictus cerebrale, poi tre infarti che richiesero un pacemaker. Da giugno era ricoverato per un cancro terminale al pancreas.