La Stampa, 28 giugno 2018
Isoardi e l’improvvisa popolarità. Direttori e colleghe in coda da lei
Il rapporto popolarità-successo non produce lo stesso effetto di quello più consistente di potere-successo. Se ne è resa conto ieri Elisa Isoardi, star alla presentazione dei Palinsesti Rai 2018/2019. E non è un fatto di programma più o meno visibile, ne è solo una logica conseguenza, è il mondo che improvvisamente, dall’oggi al domani si muove in altro modo.
I fotografi che non hanno occhi che per lei, i flash senza sosta e la nuova considerazione che hanno di lei i capi struttura, i direttori di rete, i colleghi, le colleghe. Un anno fa il suo era un nome, posto in ventesima fila, un saluto sbrigativo sulla porta e nulla più. Un anno fa. Oggi a Milano nella cerimonia che è la vetrina più importante per gli inserzionisti pubblicitari, Elisa Isoardi è stata al centro dell’attenzione. Seconda fila, al suo fianco le altre star griffate Raiuno, come Caterina Balivo ed Eleonora Daniele. Ma solo di lei il direttore di Raiuno Teodoli si è spinto a dire: «Isoardi è l’incarnazione perfetta della bellezza mediterranea».
E chissà come ha accolto le frecciatine anti governative che il direttore generale Mario Orfeo ha lanciato nel corso della sua presentazione, a proposito di raccomandati, di chiusure all’altro, giochi di poltrone. Isoardi e le interviste: non si concede, fa una sola eccezione per una rivista vaticana, in quanto lei è molto religiosa. Così spiega a favore di papato che il post con la preghiera della Madonna era lì non per il suo Matteo Salvini bensì per una sua congiunta malata alla quale lei vuole molto bene.
Nell’incontrare tutti gli altri, quanti vogliono approfondire l’Isoardi pensiero, ribadisce che è disposta a parlare del programma, di quanto è felice per questa splendida occasione che si sta cucendo addosso come una seconda pelle. Ma di Matteo Salvini, della politica e di tutto quello che attiene la sua vita privata non vuole parlare. Un accenno soltanto alla cucina romana che gli piace tanto e alla casa che stanno cercando per viverci insieme a Roma.
E mentre Isoardi incassa i complimenti persino dalle colleghe, non si ferma la ridda del toto-nomine. E dove meglio che proprio in casa Rai? Come direttore generale si fa forte il nome di Andrea Sassano, direttore delle risorse sempre in Rai, oppure di Valerio Fiorespino, per anni alla direzione del personale. Per la presidenza il nome di Milena Gabanelli è tra i preferiti dai pentastellati a patto che riesca a battere l’agguerrita concorrenza di chi invece vorrebbe Ferruccio de Bortoli.