Il Sole 24 Ore, 28 giugno 2018
Le spese pazze della Bank of England
Tutti gli scenari sugli effetti economici sulla Brexit sono accomunati da fosche previsioni di tempi cupi per la Gran Bretagna. Nell’amministrazione della cosa pubblica è già partita la caccia agli sprechi. Nessuno è escluso. Nemmeno la compassata Bank of England, banca centrale, un tempo in grisaglia, che sovraintende alla politica monetaria del lungo Regno Unito di Elisabetta II. Il giovane deputato conservatore Simon Clarke, che fa parte della Commissione parlamentare del Tesoro, ha messo nero su bianco le note spese dell’istituzione bancaria. Ne viene fuori un quadro che crea, ha detto, «una eco disturbante». Eco che danneggia la reputazione della banca centrale e soprattutto apre una voragine di considerazioni sull’utilizzo dei soldi pubblici. Clarke, in particolare, ha scoperto che in due anni e mezzo, gli economisti americani Donald Khon e Anil Kashyap, membri del Comitato di politica finanziaria della BoE, per le trasferte dagli States hanno speso tra aerei, taxi, alberghi e chissà cos’altro qualcosa come 390mila sterline (442mila euro). Il deputato ha anche denunciato i conti salati per i circoli sportivi e i party estivi della Boe: due anni fa la festa per l’estate della banca centrale è costata ai contribuenti di Sua Maestà ben 100mila pound.