Il Sole 24 Ore, 28 giugno 2018
Grande distribuzione, Carrefour apripista della blockchain
La prima filiera interessata sarà quella del pollo allevato all’aperto e senza antibiotici. Saranno coinvolti 29 allevamenti, due mangimifici, tre incubatoi e un macello. Poi – sulla base dei risultati raggiunti – nel giro di un breve periodo si aggiungerà probabilmente la filiera degli agrumi. Il gruppo della grande distribuzione Carrefour si prepara a lanciare in Italia, a partire da settembre e in tutti i 1.076 punti vendita diffusi nel Paese, la tecnologia blockchain sui beni alimentari ovvero quel sistema che consente di tracciare l’origine dei prodotti e condividerne le informazioni tra la comunità degli utenti. Primo gruppo della Gdo alimentare in Italia ad adottare questo strumento, Carrefour si muove nel solco di una strategia già avviata anni fa (nel 1992 in Francia e nel 2001 nel nostro Paese) con l’introduzione delle “Filiere Qualità”. «La blockchainè un’evoluzione del progetto Filiera – spiega Stéphane Coum, executive director di Carrefour Italia – che consente un accesso più immediato dei consumatori finali alle informazioni e risponde all’esigenza di clienti sempre più attenti all’origine dei prodotti alimentari, alla loro qualità e ai metodi di produzione».
La risposta è stata positiva in Francia, dove Carrefour ha adotatto questa tecnologia quattro mesi fa, cominciando dalla filiera del pollo d’Auvergne per poi allargarsi al pomodoro Marmande. «Abbiamo introdotto questo sistema anche in Belgio e ora partiamo in Italia perché qui l’incidenza delle vendite del fresco è la più elevata per il gruppo», aggiunge Coum.
L’obiettivo è la trasparenza nei confronti dei clienti, con un investimento importante nella promozione dei prodotti che faccia leva sul tema della qualità che, dice ancora il manager francese, «in Italia conta più che in qualsiasi altro mercato europeo, soprattutto tra le nuove generazioni», come dimostra la crescita di segmenti quali il biologico o il «free from». Ma l’introduzione della blockchainha suscitato un grande interesse anche tra le aziende italiane legate alle Filiere Qualità del gruppo: 8.400 produttori e allevatori di 40 filiere che conferiscono a Carrefour Italia 173 referenze. «Un ecosistema – osserva Coum – che ha grande peso sullo sviluppo dell’economia italiana». Si pensi del resto che sugli scaffali della catena francese sono presenti, nel complesso, 30mila referenze food italiane.
Dopo la presentazione e l’avvio a settembre della prima blockchainsul pollo, tra la seconda metà dell’anno e l’inizio del 2019 dovrebebro partire anche una blockchainsui prodotti di alcune marche industriali. «Stiamo già trattando con alcune aziende un progetto che svilupperemo nei prossimi mesi», conferma Coum.
I consumatori accederanno alla blockchain attraverso un QR-Code che porterà a una landing page, l’interfaccia da Carrefour utilizzata per comunicare i dati e realizzare uno storytelling a uso dei clienti «Il modo più semplice per comunicare in modo diretto con i clienti – assicura Coum -: potranno verificare le informazioni relative ai prodotti e dare loro un giudizio».