Il Sole 24 Ore, 27 giugno 2018
Toyota paga l’executive francese più del ceo
Un buon manager in Giappone è come un albero. Ha radici profonde e rami lunghi. Più sono profonde le radici – l’esperienza – e più si producono frutti. L’albero è il cosiddetto profilo a «T» del buon dirigente giapponese.Tuttavia, nella sobrietà tipica del Paese, le grandi aziende sono note per le retribuzioni relativamente basse – se paragonate agli standard americani ed europei – dei loro executive. Toyota ha appena reso note le “sobrie” retribuzioni dei suoi manager di prima fascia. Dai dati è emerso che il chief competitive officer, il manager francese Didier Leroy, ex Renault, guadagna molto di più del presidente Akio Toyoda, numero uno del gruppo automobilistico. Il manager francese quest’anno ha ricevuto un aumento del 50% che ha portato la sua retribuzione a oltre un miliardo di yen, circa 9,4 milioni di dollari. Quasi tre volte lo stipendio pagato a Akio Toyoda, il quale nell’anno fiscale terminato a marzo ha guadagnato “appena” 3,5 milioni di dollari. La principale ragione di questo gap retributivo è la nazionalità. Toyota ha spiegato che per attrarre i migliori talenti dai concorrenti, come in questo caso, vengono lanciate offerte «competitive» che prendono in considerazione «gli standard retributivi di ogni paese». Poco importa se tale offerta supera di quasi tre volte la remunerazione del nipote del fondatore.