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 2018  giugno 27 Mercoledì calendario

Pagare o non pagare?

Al ministro del Lavoro Di Maio, che vorrebbe dare «Internet gratis almeno mezz’ora al giorno» a chi non se lo può permettere, suggerisco la lettura del bel libretto Pagare o non pagare di Walter Siti. Breve saggio di antropo-economia nel quale, tra le altre cose, l’autore scrive che «il Potere cercherà di darti cose gratis in cambio di informazioni produttrici di valore. La gratuità, mascherata da libertà, diventa veicolo di effettiva dipendenza. La “schiavitù del free” sembra un ossimoro, ma non lo è». L’assenza è diventata una forma di lusso impercepita (o percepita solamente da pochi irrequieti, renitenti all’intruppamento algoritmico-pubblicitario).
La presenza è quasi un obbligo, forse l’estremo obbligo della massificazione prima della metamorfosi definitiva dell’uomo in merce: già adesso siamo molto vicini a quel traguardo, grazie ai flussi colossali di dati sensibili venduti e/o contrabbandati dai mercanti di dati. Lungo quella strada – tutti iscritti allo stesso club – il costo ormai irrisorio della connessione parrebbe un ostacolo minimo; ma Di Maio, certamente con le migliori intenzioni, intende rimuoverlo, sia pure «mezz’ora al giorno», per dare piena applicazione alla democrazia digitale. I pochi che ancora usano la Rete come un servizio, non come una certificazione di esistenza, magari preferirebbero pagare quei pochi centesimi di euro per continuare a sentirsi padroni, non servitori.