La Stampa, 26 giugno 2018
Cher: «Canto, meditazione e pochi rimpianti. Così affronto il futuro»
Il primo grande successo di Cher ,I got you Baby, risale aL 1965. Era la metà di Sonny & Cher, un duo tra il folk e il pop costituito con l’ex marito Sonny Bono. Assieme i due hanno raccolto altri enormi successi come Bang Bang e The Beat Goes On sinché nel 1974 si separano. Sonny è morto in un incidente sciistico, nel 1998. Ma a 72 anni, Cher continua a cantare i loro successi e a recitare, una donna che non si ferma e che non intende farlo. «Continuo a pensare che forse sono troppo vecchia, che lavoro troppo - dice -. È folle, ma non so fermarmi».
Organizza tour e concerti dove canta per due ore di seguito, alternando i classici con Bono a nuovi successi come Believe, cambiando continuamente i suoi costumi, esibendo bodysuits che non lasciano molto spazio all’immaginazione, ballando e saltellando come se il tempo si fosse fermato. E continua a recitare. Ha un Oscar in salotto per la sua interpretazione in Stregata dalla Luna. Ha vinto altri premi per Silkwood, al fianco di Meryl Streep.
Ora stiamo per rivederla nel numero due di Mamma Mia! dove - al suono degli Abba - sarà una versione più giovane della mamma di Donna, per l’appunto la Streep. Al suo fianco, ritroviamo Amanda Seyfried, Julie Walters, Colin Firth, Pierce Brosnan, Stellan Skarsgård, Christine Baranski, Dominic Cooper, in un film che esplorerà i suoi personaggi andando avanti e indietro nel tempo, un po’ prequel e un po’ sequel.
Parliamo di Mamma Mia!, dove recita e canta. Come è andata? Come è stato unirsi a un gruppo già costituito?
«Devo dire che è stato un periodo molto piacevole perché non ero mai stata in un set in cui c’era commedia e c’era dramma e che alla fine era un musical. Tutti erano così calmi, forse perché prima avevano già lavorato insieme. A parte Meryl e Pierce che avevo incontrato un paio di volte, non conoscevo nessuno. Ero sola, ero l’ultima arrivata e mi sentivo molto nervosa. Non conoscevo nemmeno il regista, ed ero stata piuttosto cattiva con lui prima di incontrarlo perché non mi ritrovavo nei miei dialoghi, ma alla fine ci siamo capiti. Tutti sono stati davvero molto, molto gentili con me e la cosa interessante è che nella storia del film non sono proprio benvenuta. Devo conquistare la fiducia di tutti perché in passato non ero stata esemplare. Amanda chiede: cosa ci fai qui? Non sei invitata! E mi ci vuole un po’ per ottenere il ritorno in famiglia».
Sono passati 35 anni da quando Lei e Meryl avete fatto «Silkwood». Siete rimaste in contatto?
«Siamo sempre in contatto. Un giorno ero sul set, stavo facendo la mia canzone e ho visto un’ombra su un lato. Era Meryl che si era intrufolata per guardarmi mentre cantavo e poi si è messa a strillare. Abbiamo riso e ci siamo abbracciate. Ci parliamo, ci scambiamo email, siano rimaste amiche».
Cher, come si tiene così in forma?
«Lavoro tutto il tempo. Oltre a questo, mangio sano. L’ho sempre fatto, mia mamma lo faceva per povertà, non mangiavamo carne perché non potevamo permettercela. Io mi prendo cura di me stessa, soprattutto della mia pelle perché so che è la prima cosa che rivela quanti anni hai. Penso anche di aver vissuto bene. Non ho mai fatto uso di droghe e non bevo e queste due cose ti invecchiano. E non fumo. Ero in Nepal molto tempo fa e ho capito che la meditazione aiuta. Non sono una persona molto centrata. Solo quando lavoro, allora sono totalmente concentrata».
Pensa un giorno dirà basta?
«A un certo punto forse sì, ma ancora non so dire di no. Ho sempre lavorato con facilità e i miei tempi di recupero non sono niente. La realtà è che non ho saputo di avere 40 anni fino a quando ne ho compiuti 60!»
Ha dei rimpianti?
«Non c’è abbastanza tempo per quello. Ma sì, ci sono. Penso che il fallimento sia necessario. Voglio dire, il fallimento è sottovalutato perché quando hai successo non ti metti a dire: oh mio Dio, perché sto avendo tutto questo? Ma quando hai avuto un fallimento ci pensi. Ti metti a ruminarci sopra, vuoi capire. E alla fine ne esci come una persona migliore».