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 2018  giugno 25 Lunedì calendario

Se lavori con Donald basta cene e vita sociale

Le notti in bianco dello staff di Donald Trump. Da quando il presidente ha dato il via a quella “tolleranza zero” verso i latinos che ha portato alla separazione di migliaia di piccoli migranti dai loro genitori, Washington ha chiuso le porte della movida ai suoi uomini (e alle sue donne). Ne sa qualcosa Sarah Huckabee Sanders: invitata a lasciare il ristorante Red Hen di Lexington, appena fuori dalla capitale, perché, ha raccontato la proprietaria del locale Stephanie Wilkinson al New York Times, «anche se non sono una persona particolarmente combattiva proprio non riuscivo a tollerare la presenza di quella donna, al servizio di un’amministrazione disumana e senza etica».
E pazienza se la portavoce della Casa Bianca era stata ben attenta a uscire dal centro città e a non scegliere un ristorante, chessò, messicano: probabilmente per evitare le imbarazzanti situazioni in cui nei giorni scorsi si sono trovati certi suoi colleghi, che sono tra l’altro tra i principali artefici della politica durissima verso gli immigrati ispanici, e che però di rinunciare al guacamole proprio non ne volevano sapere. Prima è infatti toccato a Stephen Miller, il consigliere di Donald Trump già autore del “muslim ban”, che della separazione delle famiglie latine è il principale architetto: costretto, domenica scorsa, a lasciare il tavolo di Espita Mezcaleria a cui si era appena accomodato per le proteste di altri clienti. Poi è stata la volta del Segretario alla sicurezza nazionale, Kirstjen Nielsen, che della scelta di separare le famiglie è il volto ufficiale: la sua cena al MXDC Cocina Mexicana, la stessa sera che l’audio col pianto dei bambini in gabbia commuoveva l’America, ha scatenato l’assedio del locale.
Non basta: secondo Politico, che ha intervistato 30 millennials che lavorano alla Casa Bianca, lo stigma del presidente tocca anche lo staff di livello più basso. Nessuno li invita più e i ragazzi sono addirittura costretti a usare app di appuntamenti per trovare dei partner (salvo, confessano, essere poi scaricati appena il lui o la lei di turno scopre per chi lavorano...).Insomma la popolarità di Trump fra i suoi elettori sarà anche alle stelle. Ma nella notte di Washington i suoi collaboratori restano al buio.