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 2018  giugno 24 Domenica calendario

«Naike non sa chi è suo padre». Intervista a Paola Perego

Avete presente l’immagine di Paola Perego in tubino nero e tacchi alti che siete abituati a vedere in tv? Dimenticatela, perché la vera Perego ama indossare jeans, sneakers e magliette: «Scriva pure magliettacce», esclama sorridendo durante una pausa delle prove di Al posto del cuore, il programma che il prossimo 7 luglio segnerà su Radio2 il suo debutto radiofonico. Per tutta l’estate, il sabato e la domenica mattina parlerà dell’amore e delle sue tante sfaccettature insieme alla scrittrice Laura Campiglio: «Sono pazza di gioia, la radio mi diverte e mi permette di essere me stessa al 100%, senza trucco e con i capelli legati. E poi, quando 36 anni fa ho iniziato a fare televisione, mi dicevano che parlavo troppo veloce per la tv e che avrei dovuto fare la radio. Adesso la faccio».
La televisione però rimane: quando inizierà Al posto del cuore, sarà in onda anche con il suo nuovo programma Non disturbare, al via domani in seconda serata su Rai1.
«Un’altra bellissima esperienza: sei puntate in cui dialogo con 12 donne famose che per lavoro viaggiano molto e che io ho raggiunto ogni volta in albergo. Metti due donne sole di sera, in una stanza sulla cui porta è appeso il cartello non disturbare le confidenze vengono naturali. Non sono state solo loro a raccontarsi a me ma anche io a loro».
C’è qualche confidenza che l’ha colpita più delle altre?
«Quella di Naike Rivelli: ha scoperto da poco, grazie a un esame del Dna fatto prima in Spagna e poi ripetuto in Italia, che l’uomo che ha sempre chiamato papà (il produttore spagnolo José de Castro, ndr), non è suo padre e ora non sa di chi sia figlia: sua madre, Ornella Muti, non ha saputo darle una risposta».
Oltre alla Rivelli, quali altre donne ha incontrato?
«Simona Ventura e Carolyn Smith, protagonista della prima puntata; poi Chiara Francini, Nunzia De Girolamo, Nancy Brilli, Barbara Palombelli, Iva Zanicchi, Andrea Delogu, Anna Falchi, Paola Ferrari ed Eva Grimaldi. A tutte loro, durante la nostra chiacchierata, ho tolto il cellulare per poter vedere i messaggi che arrivavano. Anche lì ci sono state belle sorprese».
Non disturbare è il secondo programma che conduce dopo l’incidente di Parliamone sabato, chiuso la scorsa estate perché il sondaggio sulle donne dell’est era stato giudicato inappropriato.
«Premesso che lo stesso cartello che abbiamo mandato in onda noi era già stato trasmesso senza alcun clamore da La vita in diretta, in quell’episodio penso di essere stata una pedina di un gioco più grande di me. E mi ha fatto molto male».
La chiusura improvvisa di un programma non è mai un’esperienza piacevole.
«Io sono stata male anche fisicamente, ho somatizzato ciò che mi stava accadendo: non mangiavo più, ho perso sette chili. Ma non ho sofferto tanto per la chiusura, quanto perché sono stata sbattuta sulle prime pagine dei giornali come una sessista quando invece, in tutto quello che ho fatto, ho sempre lavorato a favore delle donne. I miei figli, che considerano il mio mestiere un lavoro come un altro e di solito non guardano i miei programmi, in quell’occasione si sono scatenati sui social per difendermi dagli attacchi che ho avuto perché hanno capito il dolore che stavo provando».
I suoi detrattori la giudicano distaccata e altezzosa. E c’è chi la considera una raccomandata perché è sposata con Lucio Presta, importante manager televisivo. Un episodio come quello di Parliamone sabato è stata l’occasione perfetta per criticarla.
«Mi hanno chiuso il programma, se ciò vuol dire essere raccomandata! Sulla rigidità ha ragione, ma le assicuro che è solo una questione di timidezza. Qualcuno si è inventato anche che me la tiro perché sono nata ricca: si figuri, con un padre falegname e una madre casalinga. Se fossi davvero distaccata, non avrei avuto paura all’idea di andare in onda quando, a gennaio scorso, sono tornata in tv con Superbrain. E, invece, ero terrorizzata. Sa chi è stato ad aiutarmi?».
Suo marito? I suoi figli?
«No, Fabrizio Frizzi. Aveva il camerino vicino al mio e io sono passata a salutarlo prima di iniziare il programma. Lui stava già male ma conduceva L’eredità e per incoraggiarmi mi ha detto: Se ce la faccio io, ce la puoi fare anche tu. In quel momento ho capito che i veri drammi della vita sono altri. Perciò eccomi qua, consapevole di non poter piacere a tutti ma non per questo meno serena».