la Repubblica, 24 giugno 2018
Due classi e zero promossi la scuola più severa d’Italia
Tre classi di una scuola di Livorno, 40 tra bocciati e rimandati a settembre e un solo promosso. L’unico che potrà andare in vacanza senza pensieri quest’estate. Per tutti gli altri si prospettano mesi difficili: 21 dovranno ripetere l’anno, mentre 19 saranno costretti a rimboccarsi le maniche per recuperare le insufficienze. La bocciatura di massa è andata in scena all’istituto professionale “Orlando” e all’istituto Trasporti e Logistica “Cappellini”: un polo didattico di quasi mille studenti con un unico preside, Riccardo Borraccini. Quando i genitori sono andati a controllare i tabelloni esposti fuori dalla scuola, si sono trovati di fronte numeri drammatici. Su due classi, composte in totale da 24 alunni, neppure uno è stato promosso: nella sezione del professionale 6 ragazzi non sono stati nemmeno ammessi agli scrutini per aver superato il limite massimo di assenze, 2 sono stati bocciati e 4 rimandati. Nella sezione del corso nautico 3 sono stati bocciati e 9 rimandati. Nella terza classe, infine, un solo promosso, 10 bocciati e 6 rimandati.
«Una delle professoresse mi ha raccontato che in sede di scrutinio è accaduto ciò che spesso si evita per non avere guai – spiega Patrizia Villa della Flc Cgil Toscana – questi ragazzi avevano delle lacune gravi, insufficienze sulle quali era impossibile sorvolare. Invece che promuovere alunni che si sarebbero trovati in difficoltà l’anno successivo, hanno preferito mettere un freno». Non tutti però la pensano così: sui social c’è chi punta il dito contro la scuola: «Indagherei sulla qualità dell’insegnamento», scrive Sara su Facebook. O ancora: «I prof dovrebbero riflettere sul proprio metodo di lavoro – aggiunge Ester – magari sarà valido per alcuni, ma in quel frangente doveva essere cambiato». Nella discussione interviene anche la mamma di un alunno che frequenta quella scuola: «Mio figlio è stato bocciato e se lo meritava, ma qualche problema ci deve essere – scrive Francesca – i professori dovrebbero farsi un esamino di coscienza, mi chiedo se abbiano aiutato e stimolato i ragazzi». C’è poi chi ribatte: «Sono un insegnante e un padre, penso che stia anche alle famiglie farsi qualche domanda». E chi azzarda: «Prof coraggiosi di questi tempi».
Al momento le famiglie non hanno annunciato ricorsi. Intanto preside e ufficio scolastico dovranno pensare a come organizzare il prossimo anno. Che fine farà l’unico promosso? Per ironia della sorte potrebbe essere uno dei più penalizzati, senza compagni di classe e costretto a cambiare insegnanti. Ad avere una pagella insufficiente è anche la scuola, almeno secondo il Rav, il rapporto di autovalutazione stilato da ciascun istituto: «L’istituto Orlando non riesce a garantire il successo formativo per tutti i suoi studenti. Nel 2013- 14 i promossi sono stati il 43,3% nella prima, il 42,9% nella seconda, il 40% nella terza, il 42,1% nella quarta, percentuali inferiori alle medie provinciali, regionali e nazionali».