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 2018  giugno 22 Venerdì calendario

«Gli uomini sono meno egoisti a letto» dice una ricerca Eurisko

Chi l’ha detto che il sildenafil, la pillola blu, il condensato chimico che ha liberato l’uomo dal terrore atavico del flop sia una minaccia per le donne? Da quando l’uomo ha scoperto l’elisir anti défaillance le cose vanno molto meglio anche per le signorine. Difficile a credersi? Può darsi, ma un’indagine Eurisko lo conferma. Gli uomini di oggi, amici intimi del Viagra e figli e nipoti della rivoluzione sessuale sessantottina, avrebbero una sola, principale, mission durante il rapporto sessuale: dare piacere alla donna. «L’uomo, grazie al sildenafil, ha sconfitto il terrore di non farcela. Un terrore che risale alla notte dei tempi e che tutti gli uomini hanno provato», conferma il professor Emanuele A. Jannini, sessuologo ed endocrinologo dell’Università Tor Vergata di Roma che ha partecipato al convegno “Ticket to love” organizzato dalla Ibsa Foundation, fondazione della casa farmaceutica svizzera che sta per lanciare sul mercato una nuova versione di Viagra che si scioglie sotto la lingua come un’ostia. «L’uomo può dare piacere alla donna, perché non ha più fretta». Persino le coccole, quel tour de force di carezze, sfioramenti, titillamenti e perlustrazioni che precedono il coito e che tradizionalmente sono richiesti e pretesi soprattutto dalle donne, sono diventate un territorio maschile. Il 77% degli uomini intervistati, infatti, ritiene che si possa rimanere virili anche nelle coccole.
LE CATEGORIE
«Possiamo immaginare il mondo maschile italiano diviso in due macro categorie – prosegue il professor Jannini, che dalla fine degli anni 80 ha consigliato migliaia di coppie con il suo mestiere di andrologo e sessuologo – quello dei ricevitori di piacere e quello dei datori». Per gli uomini nati negli anni ’30 e ’40 del XX secolo, l’uomo si considerava solo ricevitore di piacere. Poi c’è stato il sessantotto, le donne sono scese in piazza per pretendere il diritto all’orgasmo. Lì l’uomo è entrato in una crisi, una crisi che il sildenafil ha risolto, nel 1998, e che oggi lentamente sta portando ai risultati che la ricerca illustra. «Per quanto mi è dato di osservare nel mio lavoro, la realtà è proprio questa – conclude il professor Jannini – L’uomo ama fare sesso soprattutto per dare piacere alla compagna». La ricerca categorizza quattro macro profili di uomo: il family man, e il forever young (rispettivamente 26% e 32% degli intervistati), l’aspirante leader e l’uomo in crisi (22% e 20%). Il family man è l’uomo maturo. È sposato, o ha una relazione stabile, e ha figli. «I family man sono perfetti, la versione contemporanea del principe azzurro: attenti alle esigenze di affetto e amore delle loro compagne; non hanno paura della responsabilità e di diventare padri. Tolto il family man, sulla piazza restano soltanto le altre tre tipologie. L’uomo in crisi è forse il peggiore: poco soddisfatto di se stesso e della sua relazione affettiva e del lavoro, è una specie di depresso. Inoltre questo tipo di uomo non considera il sesso importante mentre guarda con occhio sospettoso l’eccessiva intraprendenza femminile. C’è poi l’aspirante leader (22%), che è un po’ più generoso a letto, ma sempre se le pretese della signora non confliggono con il suo ego e soprattutto con la sua carriera. Dunque va bene divertirsi, a letto, con gli amici e in famiglia, ma prima di tutto vengono i soldi e il successo; ultima categoria, assai diffusa nelle grandi metropoli come Milano, è il forever young.

PETER PAN
Bloccato nella sindrome di Peter Pan, o sposato con figli piccoli e in via di separazione, il forever young sa far bene all’amore, non disdegna di far provare piacere alla partner, anche se ritiene che le donne di oggi siano poco materne. Il forever young, ama godersi la vita e stare con gli amici, gli unici con i quali si lascia andare veramente. In conclusione? Tanto vale rassegnarsi? No: il sesso è l’espressione culturale massima dell’umanità. «Siamo l’unico animale ad accoppiarsi non solo per riprodursi, ma per provare e dare piacere e per provare emozioni». Tanto vale farlo e farlo bene finché si campa. Parola di sessuologo.