Corriere della Sera, 22 giugno 2018
Perché si chiama canapa «leggera»? Come si usa e i suoi effetti
1 Che cos’è la canapa light?
È una qualità di canapa, nome tecnico cannabis sativa, coltivata soprattutto per uso industriale per farne combustibile, tele, cosmetici. Contiene una minima quantità di un principio attivo, il tetraidrocannabinolo (THC) una delle tante sostanze che compongono la cannabis, i cannabinoidi. La concentrazione di THC è inferiore allo 0,2 per cento in milligrammi ed è per questo che si dice «light». Con questi limiti ciò che viene ottenuto dalla pianta non viene considerato stupefacente e non compare nell’elenco delle sostanze psicoattive della legge unica sulla droga.
2 Quale parte della pianta è sotto esame?
Le infiorescenze, inizialmente scartate dagli agricoltori, hanno trovato una connotazione ludica, vendute liberamente sotto forma di infuso, olio ed estratti non solo in appositi shop e alcune tabaccherie ma soprattutto online. Il THC contenuto nei fiori può essere inalato e fumato. Il nuovo mercato ha avuto in poco tempo un’esplosione al di sopra delle previsioni e procede al ritmo di un’apertura di negozio ogni tre giorni.
3 È un settore regolamentato?
La produzione florovivaistica della canapa sativa è stata regolamentata dall’ex ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina con una legge entrata in vigore all’inizio del 2017 che non prevede la richiesta di autorizzazione per creare le serre. Successivamente si è aggiunta una circolare di chiarimento: riguarda proprio le inflorescenze, un tempo eliminate dagli agricoltori, stabilendo i limiti del contenuto del principio attivo a 0,2 per cento. Anche se la pianta arriva a contenerne 0,6 per cento, il produttore non rischia penalmente. L’iniziativa però non è bastata a ridurre il margine di discrezionalità nell’interpretazione delle norme e questo ha favorito la nascita di un migliaia di negozi specializzati in almeno 16 città italiane, sulla scia di un fenomeno già avviato nella vicina Svizzera. Dunque il commercio della cannabis leggera è legale.
4 La Cannabis leggera provoca danni alla salute e dipendenza?
Il THC ha effetti stupefacenti almeno 40 volte inferiori alla cannabis e nelle infiorescenze è presente in quantità infinitesimali. Non sono mai stati condotti studi specifici per cui la sicurezza di questa sostanza è solo ipotizzabile. Non risultano casi di intossicazione. L’esplosione del mercato e il giro di affari hanno però indotto le autorità ad andare a fondo, partendo dal presupposto che eventuali effetti dannosi dipendono dalle dosi consumate, dalla sensibilità individuale e dalle modalità d’uso. L’effetto di piacevolezza legato al fumo della canapa leggera è dato probabilmente da un’altra sostanza, il cannabidiolo, un rilassante. Negli Stati Uniti è stata appena autorizzata la vendita di acqua con cannabidiolo.
5 Cosa succede adesso, dopo il parere del Consiglio superiore di sanità?
Gli esperti hanno mantenuto nel documento consegnato al ministro della Salute un atteggiamento precauzionale e suggeriscono una valutazione specifica. Il ministero ha inviato il parere all’avvocatura di Stato per ricevere indicazioni su quale strumento utilizzare per intervenire: un’ordinanza, una legge? Sulla questione si dovranno esprimere altri ministeri. Un precedente è il giro di vite sulle sigarette elettroniche nel 2013, inizialmente distribuite senza paletti, poi ridimensionate nell’uso con divieto ai minorenni.