La Stampa, 22 giugno 2018
Con la cultura si mangia
Contraddicendo una delle frasi più citate – e più smentite dall’ex ministro Giulio Tremonti – con la cultura si mangia. E anche bene. L’intera filiera culturale, nel 2017, ha mosso qualcosa come 92 miliardi di euro (il 6,1% del Pil). E se calcoliamo il suo effetto moltiplicatori su altri settori, primo fra tutti il turismo, si aggiungono altri 163 miliardi per un totale di 255,5. A dirlo è l’ultimo rapporto Symbola-Unioncamere. Il 62% di questo mondo è costituito da industrie creative (architettura, comunicazione, design), culturali (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, siti e monumenti) e performance artistiche. Il restante, invece, è occupato da imprese che impiegano professioni culturali e creative pur occupandosi di altro come artigianato e manifattura evoluta).
La cultura occupa 1,5 milioni di persone in 414.701 imprese. Nell’ultimo anno è cresciuto sia il valore aggiunto (+2%) sia quello degli occupati (+1,6%).
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Contraddicendo una delle frasi più citate – e più smentite dall’ex ministro Giulio Tremonti – con la cultura si mangia. E anche bene. L’intera filiera culturale, nel 2017, ha mosso qualcosa come 92 miliardi di euro (il 6,1% del Pil). E se calcoliamo il suo effetto moltiplicatori su altri settori, primo fra tutti il turismo, si aggiungono altri 163 miliardi per un totale di 255,5. A dirlo è l’ultimo rapporto Symbola-Unioncamere. Il 62% di questo mondo è costituito da industrie creative (architettura, comunicazione, design), culturali (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, siti e monumenti) e performance artistiche. Il restante, invece, è occupato da imprese che impiegano professioni culturali e creative pur occupandosi di altro come artigianato e manifattura evoluta).
La cultura occupa 1,5 milioni di persone in 414.701 imprese. Nell’ultimo anno è cresciuto sia il valore aggiunto (+2%) sia quello degli occupati (+1,6%).