Il Messaggero, 21 giugno 2018
Sesso in auto con l’alunno 13enne: la professoressa finisce ai domiciliari
Quando, due giorni fa, gli agenti hanno sequestrato il telefono del ragazzino con la scusa di un controllo, sono rimasti di sasso. La casella dei messaggi era un florilegio di sms pieni di sentimento: «Ti amo, «mi manchi», «non vedo l’ora di venderti», si scrivevano. Uno addirittura colmo di speranze per il futuro: «Un giorno mi presenterai ai tuoi genitori», si augurava lei. Insomma, sembrava un grande amore, il problema però è l’età dei due protagonisti: quarant’anni lei e tredici lui, la professoressa di italiano e il suo studente di terza media.
I PEDINAMENTI
Un rapporto durato per qualche mese e bruscamente interrotta lunedì, quanto la polizia giudiziaria si è presentata a casa della donna per notificarle l’ordinanza di arresto. Ora è ai domiciliari, mentre il ragazzino, da poco quattordicenne, verrà presto ascoltato dai magistrati con il supporto di uno psicologo. La storia nasce e finisce in un paesino delle valli bergamasche, dove nulla sfugge alla curiosità degli abitanti. Che notano come la professoressa e il suo allievo fossero sempre in giro insieme, spesso sulla macchina di lei. E se lui era da solo, lei veniva avvistata sempre a breve distanza. Così parte una segnalazione alla procura, nella quale si solleva il sospetto di presunti incontri sessuali tra i due. Gli investigatori entrano subito in azione, mettono la coppia sotto controllo e nel giro di una settimana raccolgono tutti gli elementi necessari alla misura cautelare chiesta dal pubblico ministero di Bergamo Davide Palmieri e disposta dal gip Marina Cavalleri. Pedinano i due «innamorati» e scoprono che si appartano nell’auto dell’insegnante, li intercettano e hanno la conferma sulle caratteristiche intime dei loro incontri. Nel frattempo la scuola finisce, il ragazzino studia per gli esami di terza media e a mettere i voti c’è sempre lei, un matrimonio finito alle spalle e due figli. Quando lunedì mattina ha aperto la porta alla polizia la sua reazione – raccontano – è stata quella di una donna innamorata, e non di una professoressa che aveva rapporti con il suo alunno tredicenne. Per non creare ulteriore clamore attorno al ragazzino, il blitz è avvenuto lontano dalla scuola, nella massima riservatezza e ora la donna è ai domiciliari per atti sessuali con minorenne.
LE USCITE SOSPETTE
La procura segnalerà il caso anche all’ufficio scolastico provinciale, che prenderà provvedimenti nei confronti dell’insegnate, intanto i genitori sono stati ascoltati dagli inquirenti e alla luce di quanto raccontato loro dagli investigatori hanno ricostruito il comportamento del figlio negli ultimi mesi, le sue uscite sospette, le stranezze. Dalle indagini non emergerebbe nessuna evidente costrizione o ricatto, ma poiché il ragazzino non aveva ancora compiuto quattordici anni, la professoressa di italiano rischia una condanna da cinque a dieci anni. L’età del consenso tuttavia sale a sedici anni se il partner è una figura di autorità o educativa come, appunto, un insegnante.