Corriere della Sera, 21 giugno 2018
Il Mondiale di Donnarumma
Tra gli effetti collaterali della latitanza azzurra ai campionati del mondo di pedate va annoverata la partecipazione di Gigio Donnarumma alla prova di Maturità. L’anno scorso, quand’era all’apice della gloria e i meglio squadroni del globo se lo contendevano a colpi di sesterzi, l’imberbe portierone del Milan preferì trascorrere a Ibiza la notte prima degli esami e anche quelle successive. Lodai allora la sua coerenza: poiché per il disastroso pensiero dominante la scuola andava finalizzata alla ricerca di un lavoro (anziché alla formazione di una personalità), era perfettamente logico che venisse schifata da chi un lavoro lo aveva già, e anche piuttosto ben pagato. Il mio era un paradosso, ma in un anno lo scenario è cambiato. Le manone di Donnarumma si sono trasformate da pinze in saponette e chi faceva gli occhi dolci all’esoso procuratore Raiola si è dato alla macchia. Al resto ci hanno pensato gli sciagurati Azzurrognoli, che stanno trascorrendo il mese mondiale sulle spiagge. Tranne il ripetente Gigio, che ieri mattina non era a Ibiza, ma dietro i banchi di Ragioneria, intento a scrivere il tema su Bassani come migliaia di coetanei. Gli spiritosi, specie se interisti, si sono domandati quante volte la penna gli sarà sfuggita dalle dita e hanno concluso con una nota di ottimismo sulla sua Maturità: «Almeno questa la prende». È che i bagni di umiltà fanno miracoli. Non mi stupirei se da settembre ricominciasse a prendere pure i palloni.