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 2018  giugno 20 Mercoledì calendario

«Vola e non fa rumore, è il super-taxi». Uber si prepara per il 2020

Per decenni le auto volanti sono esistite solo in film e racconti di fantascienza. Presto, secondo Uber, diventeranno realtà. «Prevediamo per il 2020 il lancio in via sperimentale in tre città e per il 2023 l’offerta commerciale», dice Eric Allison, dallo scorso marzo direttore del progetto Elevate, con cui l’azienda californiana si prepara a rivoluzionare i trasporti nelle aree metropolitane. Diplomato a Stanford, Allison proviene da Zee.Aero, compagnia fondata da Larry Page di Google, dove ha realizzato Cora, curioso incrocio tra elicottero e aereo a propulsione elettrica. Anche i velivoli utilizzati per il servizio Uber Air decolleranno in verticale, ma - promette Allison - «saranno molto silenziosi e da terra non si sentiranno affatto». 

Come funzionerà il servizio Uber Air?
«Basterà aprire l’app Uber, selezionare l’opzione Uber Air, accanto alle opzioni UberX e UberPool esistenti, e premere un tasto per prenotare un volo. I voli saranno multimodali, opereranno cioè tra Skyport situati in base alle esigenze della città e noi troveremo il modo migliore per far arrivare o ripartire i passeggeri, integrando nell’app i mezzi di trasporto a terra: a piedi, in bici, con Uber o i mezzi pubblici».
Cosa sono gli Skyport?
«I velivoli decolleranno e arriveranno da piazzole attrezzate, che potranno essere sul tetto degli edifici, un po’ come accade oggi per gli elicotteri. Oppure da quelli che chiamiamo Skyport, progettati per muovere oltre 4 mila passeggeri all’ora con una superficie di 12 mila metri quadri. Sorgeranno innanzitutto nei pressi degli aeroporti, come collegamento con il centro città, e poi vicino a fermate della metropolitana, stazioni ferroviarie o di bus». 
Come si evolveranno le città per accogliere questa nuova tecnologia?
«Cambieranno certamente e abbiamo visto molto entusiasmo nelle città dove partirà la sperimentazione, Dallas e Los Angeles (una terza, fuori dagli Usa, sarà annunciata a breve, ndr). Ci concentriamo sulle città che hanno bisogno di nuove idee per superare la sfida del traffico congestionato, delle spese enormi e dell’inquinamento. Vogliamo che Uber Air renda la vita migliore: sarà un servizio efficiente, silenzioso, a zero emissioni e a prezzi accessibili».
Quanto costerà?
«All’inizio come Uber Black, ma presto scenderà ai livelli di Uber X: sul lungo termine le tariffe dovrebbero scendere ancora e alla fine costerà come avere un’auto o meno. Uber Air non è un’operazione per pochi, ma per tutti». 
Quante persone può portare un velivolo?
«Quattro passeggeri con un bagaglio ciascuno, più il pilota».
Un limite delle auto elettriche è l’autonomia: e per voi?
«Al momento un “Vtol” (“Vertical take-off and landing”) è in grado di volare per circa 100 km senza fermarsi. Ma le batterie si ricaricano velocemente: bastano i pochi minuti tra un decollo e l’atterraggio successivo e quindi l’autonomia non è un problema».
E le condizioni meteo?
«Potranno volare anche con il cattivo tempo e in linea di massima varranno gli stessi divieti degli aerei».
Nel libro bianco di Uber Elevate si legge che ridurrete gli incidenti a un quarto della media attuale per aerei da turismo. Come?
«I “Vtol” sono più facili da guidare e più robusti: batterie e propulsori elettrici sono distribuiti sul corpo del velivolo e volano anche se qualche motore non funziona». 
Uber ha annunciato un nuovo centro di ricerca a Parigi con investimenti per oltre 20 milioni di euro sull’Intelligenza Artificiale. Come la userete per i taxi volanti?
«A lungo termine le nostre “Vtol” saranno autonome, ma il processo prevede diversi livelli di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. E ci sarà un sistema centralizzato di gestione. L’automazione è più facile in cielo, perché ci sono meno incognite da affrontare rispetto alla strada. Intanto cerchiamo piloti».
Avete motori e software già pronti, o quasi. Qual è l’ultimo problema da superare?
«Dobbiamo realizzare un prototipo del sistema e sistemare le questioni legali».
Che, nel caso del «ride sharing», hanno rallentato l’espansione di Uber in diversi Paesi, come l’Italia…
«Ma la nostra strategia con Uber Air è diversa: ci impegniamo proattivamente con i legislatori, invece di lanciare il servizio prima e confrontarci con loro in un secondo momento. Vogliamo ascoltare le richieste e lavorare insieme sulle norme». 
Ce la farete?
«Sono certo che ci riusciremo».