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 2018  giugno 20 Mercoledì calendario

LP: «Non voglio essere né donna né uomo»

«Ammiro molte persone, mi ispiro a poche», dice Laura Pergolizzi, meglio conosciuta come LP, la cantautrice italoamericana dal look androgino che ha conquistato il successo con Lost on You, più di 50 milioni di visualizzazioni sul web e in vetta alle classifiche di mezzo mondo. Per il suo stile è stata paragonata a David Bowie e Bob Dylan. Ride: «Sono onorata. A Dylan mi accomunano la carnagione pallida e i ricci. Non so se è rock’n’roll, ma i capelli li pettino così perché è l’unico modo in cui mi piacciono. David Bowie è stata una rivelazione. Lo vidi nel 2000 in concerto a Hyde Park. Nessuno come lui incarna in maniera così sofisticata l’aspetto maschile e quello femminile. Era un tornado di energia. Io non cerco di essere uomo né donna: sento dentro di me questa dualità, sono aspetti che ognuno ha in sé, insieme sono potenti. Mi piace quando un artista riesce a farli convivere. Come Mick Jagger che nella vita o sul palco mostra quello che è, non gli importa del giudizio altrui. Esempi per le persone che non hanno il coraggio di mostrare la loro vera natura».
LP è di nuovo on the road: il suo tour arriverà il 26 giugno a Roma per il «Summer fest» e si concluderà il 18 luglio a Zafferana Etnea (Catania). In mezzo, le date di Ancona, Merano, Nichelino (Torino), Pavia e Padova. «Saranno concerti diversi da quelli dell’anno scorso, con molti visual, canterò i vecchi brani e quelli del prossimo album che non uscirà prima della fine di quest’anno». 
Avverte pressioni dopo il successo di Lost on You?
«No, non scrivo per le classifiche o per ripetermi. Non mi aspettavo quel clamore. Sono stata fortunata, perché la mia nuova etichetta, una piccola casa discografica, mi ha permesso di aggiungere un tocco nuovo all’album. Nessuna major avrebbe accettato di farlo e Lost on You sarebbe rimasta inascoltata. È il lato critico del business». 
Mette la sua vita nelle canzoni, succederà anche nel prossimo album?
«Sì, ma non sarà un disco solare, nonostante il 2017 sia stato un anno meraviglioso. Il lavoro mi ha dato tante soddisfazioni, mi sono divertita. Però ho avuto relazioni, amicizie comprese, difficili. Colpa della distanza, fisica e mentale. Ho vissuto in una bolla. Ho la reputazione di essere una persona felice, ed è vero. Ma sono un essere umano, imperfetta come tutti, con le mie fragilità, i miei alti e bassi... sono un’artista, devo convivere con la mia sensibilità».
Per un periodo ha scritto canzoni per Backstreet Boys, Rihanna, Christina Aguilera. Era frustrante?
«I primi dischi, pubblicati per due major, erano andati male e ho fatto l’autrice per sopravvivere e per rimanere nel mondo della musica, anche se non da protagonista. Ero rassegnata, non frustrata. Mi piaceva stare lontano dai riflettori, non essere sottoposta al giudizio delle persone».
Ha nonni siciliani e napoletani, qual è il rapporto con le sue radici?
«In casa si parlava o il dialetto o l’inglese. Ma amo le mie origini, voglio passare più tempo in Italia per conoscerla meglio. Un’amica mi ha detto che ha imparato l’inglese ascoltando le canzoni, forse dovrei fare lo stesso». 
Lei è italoamericana come Madonna e Lady Gaga.
«Oh my God, le adoro! Non oso paragonarmi a loro. Ancora oggi è difficile capire l’impatto che ha avuto Madonna quando è comparsa sulla scena musicale. Straordinaria con i suoi costumi, le canzoni, le provocazioni. Lady Gaga è un’artista con un talento così grande che fa sentire minuscoli tutti gli altri. Può permettersi di misurarsi con il passato, senza apparire fuori luogo. I suoi duetti con Tony Bennett sono perfetti. Gli italoamericani ci sanno fare sul serio!».
Un anno fa il suo fidanzamento con Lauren Ruth Ward. Vi siete sposate?
«È un lungo fidanzamento, cerchiamo sicurezza l’una nell’altra e sul piano pratico stiamo decidendo dettagli importanti: la festa, il luogo. Una data per ora non c’è. Forse l’anno prossimo. Intanto abbiamo cambiato casa. Finora avevo vissuto in affitto».
È stata da Maria De Filippi e ad X Factor. Cosa pensa dei talent?
«Sono utili ai ragazzi che vogliono intraprendere questa strada. Magari non sempre o solo per la loro musica quanto per delineare la loro immagine. La tv è molto potente. Ma il nostro è un ambiente difficile, competitivo. Oltre al talento bisogna avere forza, determinazione e un po’ di fortuna, capire che i talent sono un punto di partenza e che la meta da raggiungere è tanto, tanto lontana».