la Repubblica, 19 giugno 2018
L’idea di Christo galleggia tra le anatre di Hyde Park
I passanti estraggono il telefonino e fotografano a bocca aperta, come se un’astronave fosse caduta nel laghetto di Hyde Park. Le cui anatre, bisogna dire, appaiono non meno stupefatte per l’improvvisa apparizione. Potrebbe fare venire in mente il misterioso monolito di Odissea nello spazio di Kubrick, senonché questa piramide mozza è talmente colorata e sgargiante da evocare un giocattolo più che un oscuro messaggio da un altro pianeta.
La tonalità surreale, rosso bianco blu malva, totalmente fuori posto nella cornice del parco circostante, è l’indizio per scoprire l’autore: Christo Yavachev, per chiamarlo anche con il cognome, sebbene tutti lo conoscano per nome; o Christo e Jeanne-Claude, per includere il nome della moglie, scomparsa nel 2009 ma co-autrice della maggioranza dei suoi progetti, compreso quest’ultimo. «Non è bella?», domanda lui stesso, con l’entusiasmo di un bambino davanti a un balocco, accompagnando la stampa a visitare The London Mastaba, come si chiama la sua ultima opera, la prima all’aperto mai concepita in Inghilterra. «Atterrando sulla città, sono riuscito a vederla perfino dall’aereo», aggiunge.
Non è difficile crederci, perché la scultura in questione, composta da 7506 barili di metallo fluorescenti, è alta 20 metri e larga 40: probabile che si veda anche dal cielo, comunque da lontano. Galleggerà sul Serpentine Lake fino al 23 settembre, accompagnata da una mostra nella vicina galleria omonima: Christo and Jeanne- Claude: Barrels and the Mastaba, 1958- 2018, che ripercorre la carriera dell’83enne artista di origine bulgara e della consorte, nata a Casablanca lo stesso giorno in cui è nato lui, destinata a incontrarlo dopo che era fuggito oltre cortina a Parigi nel 1956 e da allora sua compagna e collega fino alla morte. L’esibizione sottolinea che, prima di diventare famoso per imballare edifici pubblici, dalle Montagne Rocciose al Reichstag, e per stendere passerelle acquatiche, dalle isole della baia di Miami al travolgente successo dei Floating Piers del 2016 sul lago d’Iseo, Christo aveva già lavorato sui barili, a cominciare da un muro eretto nel 1961 su rue Visconti, nei pressi della Senna, per protestare contro quello di Berlino.
«Bisogna goderlo da un semplice livello visuale, notando il modo in cui i colori si riflettono sul lago», suggerisce il critico del Times, pur riconoscendo che qualche visitatore del parco lo deplorerà come un temporaneo pugno negli occhi. “Mastaba” è la denominazione di una piramide senza punta, una figura trapezoide che apparentemente era popolare nell’antica Mesopotamia.
Quella fabbricata a Londra è solo un’anticipazione di un’opera più faraonica, che Christo vorrebbe realizzare nel deserto degli Emirati Arabi Uniti: un parallelepipedo di 450 mila barili di petrolio vuoti. Dal 10 luglio chi vuole vedere la variante londinese non ha bisogno di venire fino a qui: può ammirarla in realtà virtuale su Acute Art, una app scaricabile gratuitamente.