il Giornale, 19 giugno 2018
Lo scatolone che si trasforma in una casa tascabile
Una casa senza viti e senza bulloni. Pareti a incastro. Un montaggio rapidissimo. È questa la casa del futuro? Il progetto è l’evoluzione di un’idea nata dall’artista designer Giuseppe Masci, che l’ha brevettata in 27 Paesi nel mondo. L’invenzione nasce come un sistema che chiude e blocca qualsiasi struttura scatolare senza bisogno di dispositivi di giunzione o utensili. È una sorta di cubo di Rubik, dove le pareti si incastrano l’un l’altra attraverso millimetriche scanalature. Nel caso delle strutture più grandi e complesse, come le abitazioni, il sistema di presta a funzionare come nodo, per assemblare pilastri e travi.
Masci considera questa invenzione, medaglia d’oro della giuria internazionale al Salon International des Inventions di Ginevra, un incidente di percorso, una di quelle passioni che prendono una vita, amate e odiate, «e che distolgono troppo verso impegni poco artistici». Così è stato per lui negli ultimi dieci anni.
Dopo le prime applicazioni su piccoli oggetti di arredamento, ora l’utilizzo del sistema scatolare a incastro in chiave abitativa è allo studio dell’ingegnere Andrea Micheletti di Tor Vergata.
La resistenza estrema è stata una dei requisiti di applicabilità grazie al quale il sistema ha ottenuto 30 sì su 30 da parte dell’Isa, l’International Searching Authority che certifica novità, inventività e applicabilità delle invenzioni mondiali. L’assemblaggio è rapido e gli scarti di lavorazione quasi inesistenti. La manodopera quindi è minima, come minimale e semplice è il montaggio. Il sistema si adatta a tutti tipi di materiale, ma l’invenzione «nasce con il legno», spiega Masci.
Al di là dell’utilizzo come gioco e come sistema rapidissimo di costruzione di mobili, dal tavolino da caffè alla libreria, il futuro di questa invenzione tutta made in Italy potrebbe essere proprio quello dell’abitazione pret-a-porter. «Ogni tanto penso di regalare la mia invenzione al governo racconta il pittore designer – perché ne faccia buon uso, sia nell’emergenza sia per altri scopi. A me farebbe piacere tornare alle mie cose», ride. Ovvero alla pittura.
L’invenzione «deve essere messa nelle mani di ingegneri e architetti che possano andare oltre le mie capacità». Con il sistema a pareti «si potrebbero costruire le piccole abitazioni di emergenza, e con il nodo le costruzioni più grandi. Il risparmio di tempo, e non solo di tempo, sarebbe sorprendente».
La casa scatola a incastro potrebbe essere ovviamente arredata tutta con mobili prodotti con lo stesso sistema, come la libreria, elaborata da Masci mediante un raffinato algoritmo parametrico che minimizza spazio e materiale, compattabile in pacchetti da 40 × 60 e trasportabile in una Smart. Nel caso di un’ intera abitazione il mezzo di trasporto dovrebbe essere ben diverso, ma «in un tir si potrebbero raccogliere molte case, in assenza totale di dispositivi di giunzioni».