il Fatto Quotidiano, 18 giugno 2018
«Grazie a noi basta un clic: vedi e compri il campione». Il caso di Wyscout
Segnalati dal “principe” Diego Milito, i colpi e i numeri di Lautaro Martinez col Racing Avellaneda sono stati poi studiati da Luciano Spalletti con cura su Wyscuot e adesso il 21enne argentino indosserà la maglia dell’Inter: 22 milioni di euro più bonus.
C’erano una volta taccuini, videocassette, almanacchi e scafati osservatori che affollavano le tribune degli stadi. In qualche caso anche ciarlatani stile Andrea Roncato che rifila Aristoteles a Lino Banfi nel film cult L’allenatore nel pallone (1984). Una volta, appunto, prima che anche il calcio fosse stravolto dall’utilizzo dei cosiddetti big data, la tecnologia per raccogliere e mettere in relazione un’enorme mole di dati eterogenei. Tradotto: per sapere tutto sull’ultima promessa del calcio argentino non servono voli intercontinentali, ma basta affidarsi a Wyscout, piattaforma italiana che vende ai suoi clienti video e statistiche di seicento leghe sparse per ben 52 Paesi, con quasi mezzo milione di calciatori mappati e messi a portata di clic.
Video e statistiche da seicento campionati
Come funziona? Basta selezionare un giocatore e si hanno a disposizione le immagini di tutte le sue partite, catalogate per gol fatti e assist vincenti, ma anche per colpi di testa, contrasti o tocchi in una determinata zona di campo. Di ogni giocata ci sono filmati e statistiche dettagliate, tanto che gli addetti del calciomercato riescono a profilare al meglio qualsiasi calciatore, anche il più sconosciuto.
Non c’è da meravigliarsi allora se oggi tutti i maggiori club mondiali si affidano a Wyscout per fare mercato: “Lo usano Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco – spiega Matteo Campodonico, uno degli ideatori e fondatore della piattaforma – ma serve anche alle nazionali per scegliere al meglio i propri convocati e per studiare gli avversari”. In tempi di Campionato del mondo una bella mano per gli allenatori: “Non so chi vincerà in Russia, ma di sicuro sarà un nostro cliente”, sorride Campodonico.
Pacchetti per top club ma anche per dilettanti
Wyscout offre diversi pacchetti, con servizi calibrati a seconda delle richieste – e del budget – degli utenti. Non tutti, infatti, possono permettersi di fare mercato dall’altra parte del mondo e di poter visionare il nuovo talento sudamericano, ma anche ai più piccoli può essere utile catalogare le proprie partite, dividerle per singole azioni e magari sbirciare le migliori giocate degli avversari. E così, a fianco ai top club della Champions League, utilizzano Wyscout anche squadre dei dilettanti, fino alla terza categoria: “Se un allenatore può immagazzinare le proprie migliori partite, potrà per esempio utilizzarle negli anni successivi per insegnare i movimenti ai nuovi calciatori”.
Per i procuratori e per gli arbitri
Non solo: alcuni pacchetti sono pensati nello specifico per gli arbitri, che così possono prepararsi soprattutto per le partite internazionali, per i giornalisti sportivi e persino per i procuratori, sempre ingolositi dalla possibilità di arrivare per primi su un nuovo talento.
I costi del servizio, con un’offerta così specifica, variano molto: “Alcune squadre dilettantistiche pagano dieci euro al mese, mentre i più grandi del calcio mondiale possono spendere anche diversi milioni di euro l’anno”. Eppure la fortuna di Campodonico, ideatore della piattaforma assieme a Simone Falzetti e Piermaria Saltamacchia, è iniziata da strumenti ben diversi: “Nel 2004 registravo le partite dei dilettanti a Chiavari (oggi sede di Wyscout, in provincia di Genova, ndr) e le vendevo agli allenatori su vhs e dvd, già catalogando in maniera artigianale le singole azioni dei calciatori.
Il colpo dell’Udinese nel 2006 col cileno
Poi un giorno io e i miei soci proponemmo il nostro servizio a Serse Cosmi, che allenava il Genoa. Per fortuna gli piacque e da lì abbiamo fatto un primo salto in avanti”. I ragazzi iniziano così a lavorare per Genoa e Sampdoria, poi seguono Cosmi a Udine e la società ringrazia, perché quache anno dopo commissiona agli scout di visionare un ragazzino cileno di sedici anni con il servizio offerto da Campodonico e soci. Risultato: nel 2006 l’Udinese lo compra per tre milioni di euro e cinque anni dopo lo rivende per poco meno di 40 complessivi, quando ormai il cileno Alexis Sanchez non è più soltanto un potenziale talento, ma può diventare un titolare del Barcellona campione d’Europa.
Il resto è storia recente, con i club che pian piano si accorgono di aver bisogno di un database interattivo per rispondere alle esigenze di quello che ormai è diventato il calciomercato 2.0, fatto prima di tutto mouse alla mano: “Prima di un acquisto il calciatore viene comunque visionato dal vivo – spiega ancora Campodonico – ma nella fase iniziale, quando per esempio un procuratore lo propone alle squadre, si va subito a vedere cosa dice Wyscout”.
Nel piccolo centro ligure brindano agli affari
A Chavari si sfregano le mani, con fatturati di oltre 10 milioni di euro e una reputazione in ascesa che addolciscono costi di gestione ingenti: “In tutto abbiamo circa 500 dipendenti, poi ci sono i costi dei software e gli accordi per procurarsi le immagini”. Già, perché procurarsi i filmati da tutto il mondo non è impresa facile. Molti arrivano da intese con le società televisive dei singoli Paesi, altre ancora dagli stessi club, ma resiste anche una fetta di database ben più vintage: “Per alcune partite di serie minori siamo noi stessi a andare al campo e registrare, più o meno come facevo quindici anni fa”. La rivincita del fai-da-te nel mondo dei big data.