Corriere della Sera, 18 giugno 2018
Larissa, un altro salto record. «Che strano battere la mamma»
Cambia la luce, dai Campionati italiani di prove multiple nel palazzetto indoor di Padova al tartan all’aperto dei Campionati italiani allievi di Rieti, però l’impronta che rimane impressa nella sabbia è sempre quella delle treccine di Larissa Iapichino. 6,38 m all’ultima occasione nella gara del lungo, laureandosi anche outdoor la 15enne migliore d’Italia, la quarta Under 18 di sempre, la quinta al mondo tra le Under 20. Una figlia d’arte – la mamma è Fiona May, due ori mondiali e due argenti olimpici (più tutto il resto) nel salto in lungo, il papà è Gianni Iapichino, campione nazionale dell’asta – che va di fretta. L’allieva di Gianni Cecconi e Ilaria Ceccarelli all’Atletica Firenze Marathon si migliora ogni volta che scende in pedana: una dote dei grandi.
A Rieti, sabato, lo spettacolo è stato sulla pista e in tribuna. Esplosa nella stagione invernale con il record italiano indoor (6,36 m), ancora una volta Larissa ha battuto la madre con una progressione sontuosa: 6,20; 6,15; 6,11; 5,76; 6,11; 6,38. Cinque salti su sei oltre i 611 centimetri. Fiona alla sua età, nel 1985, saltava «solo» 6,22 m. L’altra metà dello show, infatti, è andata in scena sugli spalti dove la May è saltata in piedi con le mani nei capelli, ammirata dal piccolo capolavoro della sua baby gazzella, e poi si è messa ad urlare quando sul display dello stadio è comparsa la misura da primato. Il record all’aperto, a questo punto, è lontano appena 17 centimetri (6,55 m di Maria Chiara Baccini, datato 1998).
La storia si ripete, e rischia di ridisegnare la sabbia già agli Europei Under 18 di Gyor, in Ungheria, dal 12 luglio. «Non vedo l’ora – conferma la campionessa in erba —, ho cominciato con 6,20 poi ho cercato di aggiustare la rincorsa e all’ultimo salto è arrivato questo 6,38 che è tanta roba, come diciamo noi a Firenze. A Gyor spero di andare più lontano. Certo è una sensazione strana saltare più di mamma alla mia età...». Fiona è euforica: «Sono mesi che Larissa ha il 6,40 nelle gambe, mi auguro che riesca a stamparlo nella sabbia quanto prima. Ma non è facile azzeccare tutto in una specialità dell’atletica delicata e complessa come il lungo. Da madre, ho urlato: adesso capisco come si sentiva la mia quando gareggiavo. Un consiglio? Tenere il salto importante per una gara importante».
Promossa a pieni voti al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, dove vive con il babbo, l’instancabile Larissa a fine giornata ha corso anche la staffetta 4x100, chiudendo quinta. «È seria e umile, cresciuta in una famiglia di talenti ma gran lavoratrice – spiega Cecconi dal campo d’allenamento —. In realtà non sappiamo ancora se è ostacolista, saltatrice o velocista: è troppo giovane. Fa atletica quattro o cinque volte alla settimana e, giustamente, vuole divertirsi. Il potenziale c’è». Mamma chioccia sovrintende da lontano, senza interferire con il lavoro dei coach: «La lascio fare, augurandomi che qualsiasi cosa scelga sia felice. Però spero che Larissa superi i miei primati, così resta tutto in famiglia».