Il Messaggero, 17 giugno 2018
Di Maio apre il dossier sull’acciaio
Le convocazioni sono arrivate, Di Maio ha deciso di dedicare i primi due giorni della settimana che sta per aprirsi ai protagonisti del dossier Ilva. Ha optato per incontri separati, una scelta che rende più che evidente il carattere esplorativo che intende dare alle riunioni. «Vuole capire lo stato dell’arte della trattativa e quali potrebbero essere le soluzioni» fanno filtrare dall’entourage del ministro. Non è ancora la ripartenza del negoziato, quindi, ma probabilmente non saranno nemmeno solo incontri di facciata. Per primi Di Maio vedrà i sindacati metalmeccanici, Fiom, Fim, Uilm e Usb: li incontrerà alle 15 domani. Due ore e mezza dopo, alle 17,30, sarà la volta del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Martedì alle 14, a varcare la Sala del Parlamentino del ministero di via Veneto, saranno le associazioni ambientaliste.
LE DOMANDEA seguire Di Maio accoglierà e ascolterà le posizioni dei delegati di Arcelor Mittal, il colosso mondiale dell’acciaio che guida AmInvestco, la cordata che ha vinto la gara per l’acquisto dell’Ilva. Non risulta invece convocato il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che pure ha più volte rivendicato il suo ruolo in questa vicenda arrivando a duri scontri verbali con il precedente inquilino del Mise, Carlo Calenda.
Le domande ora sono: alla fine della due giorni il ministro farà sapere quale, secondo lui, potrebbe essere il destino dell’Ilva? Darà il via ufficialmente al round decisivo del negoziato? Concederà un tempo massimo alle parti per chiudere l’accordo che manca (ipotesi avanzata una decina di giorni fa dal suo fedelissimo Lorenzo Fioramonti) senza interferire o metterà nuovi paletti? «I tempi sono strettissimi e serve una risposta conclusiva che spazzi via le preoccupazioni, i timori che si voglia andare verso la chiusura del Siderurgico» ricorda Rocco Palombella, numero uno Uilm. Il negoziato con Arcelor Mittal si è interrotto sul nodo degli esuberi (l’azienda propone di assumere 10.100 dipendenti su un organico attuale di 13.800). Di Maio comunque non incontrerà a pancia vuota le parti: martedì scorso ha già visto i commissari straordinari, Corrado Carrubba, Piero Gnudi e Enrico Laghi, che gli hanno consegnato una dettagliata relazione sullo situazione del gruppo, sul piano di ambientalizzazione, sul contratto di affitto e cessione sottoscritto con AmInvestco, e sullo stato della trattativa tra le parti. Di Maio si è informato della situazione della cassa di Ilva e i commissari lo hanno rassicurato che, anche se il negoziato dovesse protrarsi oltre fine giugno, c’è una rete di sicurezza che consente di andare avanti per tutto luglio. Si è poi parlato delle aree Ilva «escluse» dalla cessione, parecchi ettari di terreno (nell’ordine di un centinaio) che, una volta bonificati, potrebbero essere utilizzati per avviare progetti innovativi sulla Green economy e sulle energie rinnovabili.