Il Messaggero, 17 giugno 2018
Londra, le nozze gay anche a casa Windsor
La famiglia reale si prepara al primo matrimonio omosessuale della sua storia e questa volta, a differenza di quanto avvenuto con Meghan e Harry, non ci sono dubbi su chi accompagnerà all’altare Lord Ivar Mountbatten, cugino di Elisabetta e padrino della figlia del quartogenito della regina, Edoardo: sarà la sua prima moglie Penny, con cui ha tre figlie e che, dopo un matrimonio durato sedici anni, ha accettato e incoraggiato Lord Ivar a vivere e esprimere una sessualità su cui ha nutrito dubbi fin dalla più giovane età.
LA PISTA DI SCIIl nobile, figlio del terzo marchese di Milford Haven, discendente dell’imperatrice Vittoria, di Caterina di Russia e dello scrittore Aleksandr Pushkin, sposerà James Coyle, un ex assistente di volo conosciuto sulle piste da sci di Verbier, nella cappella privata della grandiosa tenuta di famiglia in Devon. Sarà una cerimonia privata, anche perché Lord Ivar non è parte della Royal Family in senso stretto, ma l’attenzione e la curiosità nei confronti di un evento storico, l’ennesimo di questo anno rivoluzionario per la monarchia, sono molto alte. Anche per la storia delicata e singolare che c’è dietro, visto che Ivar e Penny Thomson, sposati nel 1994 e genitori di Ella, 22 anni, Alix, 20, e Luli, 15, sono rimasti in ottimi rapporti anche dopo che lei ha deciso di lasciarlo per permettere ad entrambi di rifarsi una vita più in linea con gli orientamenti di lui anche dopo un’unione definita da entrambi molto felice.
«Siamo davvero un terzetto buffo», ha detto Lord Iver in un’intervista, mentre Penny ha spiegato che sono state proprio le figlie a suggerire che fosse lei ad accompagnare l’ex marito all’altare. «Mi commuove molto», ha spiegato, dimostrando di non aver assolutamente alcuna forma di rancore ma anzi, di essere felice dell’evoluzione dell’ex marito, diventato più attento, allegro, spiritoso, anche bravo in cucina, lontano dall’uomo tormentato dalla ricerca di un compromesso tra un’identità chiara da tempo e l’affetto per la famiglia. Il risultato è che per anni Penny, che sapeva tutto già ai tempi delle nozze a cui partecipò anche la principessa Margaret, sentendosi inadeguata e in fondo gelosa dell’attenzione che gli uomini ricevevano da suo marito, ha avuto un attaccamento malsano per la bottiglia che l’ha spinta a prendere la decisione finale, difficile da comunicare ad un mondo che non conosceva il segreto di Lord Ivar ma evidentemente giusta per entrambi, visto che anche lei ha un nuovo compagno, anche se per il suo business ha tenuto il cognome del marito.
LE AMMISSIONILui ha ammesso che per un uomo della sua generazione l’omosessualità, per quanto diffusissima a tutti i livelli e spesso anche tra gli uomini sposati, è un fardello e ha auspicato che in futuro non sia più motivo di vergogna per nessuno, tanto più per chi viene da un ambiente arciconservatore come il suo. I membri della famiglia reale più vicini a Lord Ivar sono il principe Edoardo e sua moglie Sophie Wessex, che sono a loro volta padrino e madrina di due delle ragazze Mountbatten. I due hanno dato la loro benedizione all’unione ma non potranno partecipare alle nozze per via di impegni precedenti stabiliti da tempo. «Adorano James, tutti lo adorano», ha spiegato il futuro sposo, che ha 55 anni, uno in meno del suo compagno, e che ha raccontato di aver insistito per formalizzare l’unione soprattutto per dare a James, proveniente da una famiglia molto religiosa che non ha mai accettato la sua omosessualità, la possibilità di provare le gioie del matrimonio, avendone avuto lui stesso un’esperienza così positiva. Ma essendo una coppia non comune, resta un nodo: se le mogli dei Lord diventano automaticamente Lady, cosa succede ai mariti dei Lord? In base ad un disegno di legge in discussione del 2013 le donne hanno potuto finalmente accedere ai titoli ereditari e non è detto che un giorno anche James non possa diventare Lord.