La Stampa, 16 giugno 2018
Gli Stati Uniti bombardano Al Qaeda in Libia
Gli Stati Uniti hanno rilanciato la campagna militare contro l’Isis e Al Qaeda in Libia, con due attacchi avvenuti durante l’ultima settimana, mentre in Afghanistan hanno ucciso il leader taleban che aveva ordinato l’assassinio di Malala Yousafzai.
Lo US Africa Command (Africom) ha annunciato che «in coordinamento con il Libyan Government of National Accord, le forze americane hanno condotto un attacco aereo di precisione contro al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM), uccidendo un terrorista». Il bombardamento è avvenuto mercoledì, circa ottanta chilometri a sud est della città di Bani Walid. Il 6 giugno scorso Africom aveva colpito sempre nella stessa zona, rivelando di aver ucciso quattro membri di un gruppo affiliato all’Isis. A marzo un drone aveva invece preso di mira i militanti di Al Qeada, nelle regioni meridionali della Libia. Sullo sfondo di queste operazioni, all’inizio di giugno il comandante di Africom, generale Thomas Waldhauser, era stato a Tripoli, per incontrare la leadership del governo di accordo nazionale.
L’accelerazione
Questa serie di eventi dimostra due fatti: primo, l’accelerazione della campagna militare americana in Libia, in sostegno dell’esecutivo di Tripoli, per contrastare il radicamento dei terroristi islamici; secondo, l’emergere della zona di Bani Walid come un punto di passaggio privilegiato da parte dei militanti.
I raid Usa nell’ex colonia italiana non sono una novità. Erano cominciati durante l’amministrazione Obama, proprio allo scopo di contrastare i terroristi. Washington non voleva intervenire per la stabilizzazione politica del paese, delegando queste operazioni soprattutto all’Italia, ma agiva sul piano militare quando si trattava di fermare il jihadismo. Infatti nel 2016 il Pentagono aveva aiutato l’offensiva per scacciare l’Isis da Sirte, conducendo circa 500 bombardamenti. Nel 2017 queste operazioni sono continuate, limitandosi però a 12 raid. Nel 2018 finora c’era stato solo l’attacco di marzo, a cui ora sono seguiti i due raid degli ultimi giorni.
La strategia resta quella di attaccare i terroristi, dell’Isis o di Al Qaeda, ma gli interventi favoriscono soprattutto il governo di Tripoli, con cui l’Italia ha da sempre un rapporto solido. Washington mantiene i contatti anche con la componente orientale guidata dal generale Haftar, però durante la sua visita alla Casa Bianca il premier Sarraj aveva ricevuto la conferma dell’appoggio dell’amministrazione Trump.
I raid contro i terroristi proseguono anche in Afghanistan, dove nella regione di Kunar un drone ha ucciso Maulana Fazlullah, capo del gruppo pakistano Tehreek e Taliban, che nel 2012 aveva ordinato l’omicidio fallito di Malala Yousafzai.