La Stampa, 15 giugno 2018
La corsa al bisturi: 2 adolescenti su 10 tentati dal ritocco
Fino a qualche anno fa era il regalo più gettonato tra le neo diciottenni, ma oggi il seno rifatto diventa addirittura il sogno di molte adolescenti. Più che una moda, un pericolo. Perché, come denunciano gli psicologi italiani, rivela un profondo disagio interiore. E non va meglio neppure tra i ragazzi che, seppur minorenni, agognano bicipiti iper muscolosi grazie al bisturi.
L’allarme degli esperti
Il 18% di un campione di 2.265 giovanissimi tra i 13 e i 18 anni vorrebbe migliorare qualche parte del corpo con la chirurgia plastica. Per l’80% si tratta di ragazze – in pole position, oltre al seno anche labbra e glutei – il restante 20% sono ragazzi che oltre a un fisico palestrato costruito artificiosamente in sala operatoria, bramano orecchie e naso più piccoli.
Il boom del ritocchino tra i teenagers italiani è allo studio dell’Associazione unitaria degli psicologi italiani, Aupi, e della società scientifica di psicologia Form Aupi riuniti oggi in convegno a Roma. Siamo di fronte a un vero e proprio grido d’allarme che punta ad ottenere l’intervento dei ministeri dell’Istruzione e della Sanità per una collaborazione con le scuole al fine di prevenire il dilagare di questa tendenza.
«Dobbiamo assolutamente contenere il fenomeno – sottolinea Mario Sellini, segretario generale Aupi e presidente di Form Aupi – per il bene degli adolescenti che, con la richiesta di trasformare il proprio corpo ancora acerbo, dimostrano di non avere personalità sana. Si va dal classico disturbo narcisistico a quello di dipendenza. Per non parlare, poi, dei danni che si creano al fisico ancora in fase di crescita con operazioni precoci. Diventa quindi prioritaria una corretta informazione a scuola sia livello alimentare sia sanitario per favorire l’accettazione del proprio corpo».
Va da sé che le prime corrette attitudini dovrebbero maturare in famiglia, ma spesso proprio al suo interno, soprattutto tra le madri, sorgono e proliferano i problemi. Come svela appunto la ricerca degli psicologi italiani, che ha coinvolto anche la Società italiana di medicina estetica (Isaps).
L’effetto emulazione
«Tra le prime tre cause che spingono i ragazzi a voler cambiare aspetto – prosegue il dottor Sellini – ci sono proprio mamme fissate con la chirurgia plastica. Seguono l’emulazione dei compagni, magari più belli e più in forma, e i modelli stereotipati proposti dai mass media. La conseguenza è disastrosa: ragazzini adultizzati alla continua ricerca di sé».
I dati dell’Isaps fotografano un’Italia salita al quarto posto della classifica fra i Paesi con maggior numero di ritocchi o operazioni chirurgiche: ben 957.814 interventi all’anno nel 2017. Non esiste un dato preciso e attendibile, invece, sul numero degli adolescenti italiani che si rivolgono al chirurgo. Nonostante l’assenza di dati ufficiali, le statistiche e i moniti lanciati dai chirurghi plastici ed estetici indicano che la percentuale è in costante crescita. E per fortuna nel nostro Paese le applicazioni di protesi mammarie sono vietate per le under 18 grazie a una legge che, nel 2012, ha cercato di arginare la deriva della moda del seno rifatto. Ma aggirare la norma non è impossibile, come per esempio succede nei casi di asimmetria grave o di chirurgia ricostruttiva. «E qui entra in gioco la collaborazione tra psicologi e chirurghi estetici – sostiene il dottor Sellini – perché è fondamentale che questi ultimi suggeriscano una psicoterapia alle adolescenti che, supportate spesso dalle madri, insistono per l’intervento». Grazie ai paletti fissati dalla legge, i numeri italiani sono inferiori rispetto al resto del mondo. Un’analisi dell’Isaps evidenzia infatti che tra le ragazze di 17 anni o più giovani, la percentuale di chi, nel 2016, si è operato per aumentare il volume del seno raggiunge il 34,7% in Brasile, il 18% in Francia, il 12,2 in Spagna, il 6,2% negli Stati Uniti. L’Italia è quart’ultima con il 5,3%, fanalino di coda il Giappone con il 2%.