http://www.lettera43.it/it/articoli/cultura-e-spettacolo/2018/06/08/anthony-bourdain-chef-cucina-morto-suicidio/220901/, 8 giugno 2018
BLACK FRIDAY: BUFERA PER IL TITOLO DEL 'CORRIERE DELLO SPORT' CON SMALLING E LUKAKU, PIOVONO ACCUSE DI RAZZISMO IN RETE - LA ROMA ATTACCA SUL CANALE TWITTER IN INGLESE – IL ‘DAILY MAIL’ USA IL TERMINE “SCIOCCANTE” - NELL'EDITORIALE SI SPECIFICA IL SIGNIFICATO DEL TITOLO: "ALLA FACCIA DEGLI SCEMI CHE FANNO "BUU", DOMANI TUTTI DOVREMMO FARE "OOH"". MA NON È BASTATO -
Not a single soul:
Corriere dello Sport headline writer: pic.twitter.com/u2xpMLV5IH — AS Roma English (@ASRomaEN) 5 dicembre 2019 Da https://sport.virgilio.it/ Il titolo d'apertura del Corriere dello Sport, dedicato alla vigilia di Inter-Roma, sta facendo discutere il web e provocando attacchi al vetriolo, soprattutto dall'estero e dall'Inghilterra, nei confronti del calcio italiano. Il quotidiano capitolino nell'edizione di giovedì ha aperto con "Black Friday", mettendo in contrapposizione Lukaku e Smalling, "ex compagni allo United e oggi idoli di Inter e Roma". Nell'editoriale si specifica subito il significato del titolo: "Alla faccia degli scemi che fanno "buu", domani tutti dovremmo fare "ooh"". Ma non è bastato a fermare l'indignazione della rete. Su internet è scoppiata subito la polemica, e il titolo è stato riportato da diversi siti online stranieri, tra cui il popolarissimo Daily Mail, facendo divampare la protesta. Tra i tanti indignati, la stessa Roma, che sul canale Twitter in inglese ha pubblicato la foto della prima pagina con questo messaggio: "Nessuno, assolutamente nessuno, nemmeno una singola persona, il titolista del Corriere dello Sport". La polemica arriva in un momento delicato per l'immagine del calcio italiano, alle prese con diversi casi di razzismo negli stadi, che hanno riguardato anche lo stesso Lukaku. Sotto accusa era finito anche il manager della serie A De Siervo, che in un audio rubato aveva pronunciato queste frasi: "'Faccio spegnere i microfoni in curva così non si sentono i buu''. Una frase che poi lo stesso De Siervo ha spiegato a La Repubblica: "Nell'audio si sente solo una frazione del ragionamento. Che era molto più ampio. Stavamo parlando di produzione televisiva. E si partiva dal presupposto che noi non siamo giornalisti che dobbiamo scovare le notizie, noi produciamo uno spettacolo e lo valorizziamo. A controllare la regolarità dello svolgimento della gara e documentare a fini legali e sportivi ciò che capita dentro lo stadio ci pensano già gli organi preposti: la polizia, gli ispettori di Lega e Federazione e, non ultimi, gli arbitri. Noi stavamo ragionando di come le riprese tv possono raccontare al meglio la bellezza del calcio. Lo facciamo continuamente. E la linea è evitare di indugiare sui brutti episodi che ogni domenica capitano".