Corriere della Sera, 7 giugno 2018
Truffe in hotel e furti di barche La folle vacanza della pittrice
Cosa è successo a Larissa Watson? Artista, pittrice, direttrice creativa di uno store di lusso nel quartiere più elegante di Belfast, «Goddess and Swift», cinquantenne di successo, il 4 giugno poco dopo mezzogiorno a Portofino è salita «con disinvoltura» – dicono i testimoni – su un open della Sangermani, un battello per escursioni, ha liberato gli ormeggi, avviato il motore e si è allontanata. Una turista bionda in short di jeans e camicetta azzurra che ruba un Day Cruiser sotto gli occhi di decine di persone. Le chiavi erano inserite le è bastato mettere in moto e dirigersi verso il mare aperto. Con una certa perizia.
C’è stato qualche momento di sconcerto poi un ormeggiatore che si trovava sulla punta del molo all’uscita del porticciolo, un passaggio obbligato e stretto, è saltato dentro l’imbarcazione e ha staccato le chiavi dal quadro bloccando la «pirata». L’ormeggiatore ha poi accostato il Sangermani alla banchina ma Larissa Watson si è rifiutata di scendere a terra, solo quando a bordo sono saliti i carabinieri ha ceduto e li ha seguiti. Arrestata.
«Volevo fare un giro» ha spiegato «so andare molto bene in barca. E poi è il mio compleanno». Per festeggiare (è nata il primo giugno) era andata in un centro estetico di Santa Margherita dove si è regalata trattamenti al viso e una messa in piega: 150 euro che si è rifiutata di pagare. È stata identificata dai carabinieri. «Quando ci hanno chiamato da Portofino – dice il comandante della compagnia di Santa Margherita Simone Clemente – dicendo che una turista inglese aveva rubato un Day Cruiser ho pensato: sarà la stessa del centro estetico». Infatti. Ma questi, poi, sono risultati essere gli ultimi due episodi di una serie: poco tempo prima Larissa Watson si era rifiutata di pagare la cena in un ristorante di Ventimiglia e prima ancora il conto di un hotel a Milano. Andando indietro nel tempo ecco saltare fuori il 9 marzo un arresto a Reggio Calabria perché non aveva pagato il conto dell’albergo, in questo caso è scritto nella nota dei carabinieri «si era scagliata contro i dipendenti e i militari dell’Arma al fine di procurarsi la fuga».
Dopo aver verificato l’esistenza di una denuncia di scomparsa fatta dalla famiglia di Larissa alle autorità inglesi i carabinieri hanno avvertito il consolato ma lei ha rifiutato sia di essere rimpatriata sia di informare la famiglia sul luogo dove si trova. La pittrice ha passato una notte in cella di sicurezza, processata per direttissima e rimessa in libertà con il divieto di dimora nella provincia di Genova. Si è allontanata con la sua borsa che contiene una copia del passaporto e pochi spiccioli.
Larissa Watson è un’artista conosciuta in patria. Ha vinto diversi premi per i suoi quadri ed è la creatrice del brand di lusso Goddess and Swift. Ha quattro figli dai ventiquattro ai nove anni. Sul Belfast Telegraph è stata pubblicata qualche anno fa una lunga intervista in cui parla con entusiasmo della sua famiglia, i suoi figli, i suoi genitori, la madre un’insegnate d’arte il padre un docente di criminologia, le sue tre sorelle minori.
Ieri un giornalista del Belfast Telegraph ha telefonato ai carabinieri di Santa Margherita per chiedere: cosa è successo a Larissa Watson? Una domanda senza risposta.