la Repubblica, 6 giugno 2018
La Pro Vercelli in cerca di futuro chiama Amazon
Adesso le bianche casacche sbiadiscono in questa specie di nebbia, un po’ è il tempo che passa, un po’ l’umidità che si alza come un’onda dalle risaie.
L’estate non si decide a cominciare, in compenso quasi tutto il resto finisce. Finisce il sogno della gloriosa Pro Vercelli, quella dei sette scudetti e di Silvio Piola, unica plurititolata d’Italia senza essere capoluogo di regione: nel tempo che fu, d’accordo, ma certe storie sono solchi nella terra, incisioni nella pietra. Sorella della polvere, questo sì.
Le bianche casacche le hanno infeltrite gli anni e gli stenti, anche se non hanno perso la dignità: retrocesse in C, però con i conti a posto. Non poco, in un universo calcistico dove possono tintinnare le manette (Foggia), dove si sono comprate e vendute partite (Catania), dove è grande il mistero su certe proprietà (Parma), dove si possono avere anche 52 milioni di debito consolidato (Cesena) eppure non succede niente, al massimo arriva una penalizzazione. E chi finisce invece in C? La Pro Vercelli, il Novara (povero, vecchio Piemonte) e l’Entella Chiavari che sono pulite e gli stipendi li pagano. «Altro che doping amministrativo: qui la competitività è proprio falsata». Il presidente delle bianche casacche si chiama Massimo Secondo, nome e cognome splendidi per un uomo di sport che, al massimo, voleva arrivare quart’ultimo, mica secondo, e salvarsi. «Non ci siamo riusciti, però questa realtà rispecchia le mie potenzialità economiche: otto anni fa abbiamo salvato la Pro, poi abbiamo messo non pochi milioni di euro per lo stadio che purtroppo resta vecchio e fatiscente, abbiamo 25 giocatori di proprietà e zero euro di debiti ma di più non si può: ho iscritto la Pro Vercelli al campionato, ma sarà l’ultima volta. Se entro un anno non si trova un nuovo proprietario, me ne vado».Questo è un ultimatum di tipo virtuoso, senza ricatti, mettendo le mani avanti di dodici mesi.
Nell’attesa, forse vana, di qualcuno che si muova o almeno si manifesti. Qualche nome dell’aristocrazia agricola o dell’industria in non lieve sofferenza, oppure la chimera di Amazon che ha aperto un “maxi-hub” a Larizzate e i pacchi li smista, invece di tirarli. «Abbiamo provato ad agganciarli però mi sembrano rigidi, poco interessati. Io capisco che un colosso del genere, volendo, comprerebbe la Juventus o il Milan, mica la Pro Vercelli, però a noi farebbe molto comodo anche come sponsor, ma non credo sia la loro intenzione».L’altro nome forte arriva dal Giappone, si chiama YKK ed è un gigante delle cerniere lampo.
Troppo facile metafora di aperture e chiusure, spazi da serrare in qualche modo prima che scappi qualcosa. «Ma i giapponesi sono qui da trent’anni e alla Pro non hanno mai dato un centesimo, perché dovrebbero farlo adesso? Dopo tre fette, diceva mia nonna, capisci se è polenta».E forse è così che la grande storia si sfarina, invecchiando. Dietro la Curva Ovest dello stadio chiamato, naturalmente, Silvio Piola, si è aperta la voragine. «Lì c’era la sede sociale, il Comune aveva promesso il grande progetto con nuova sede, museo dello sport e compagnia bella: hanno demolito, questo sì, per non costruire niente. Chi c’era prima di noi ha ceduto per 50 mila euro il marchio della Pro all’amministrazione comunale che non se n’è fatta nulla e non vuole ridarcelo, non dico a titolo gratuito ma neppure per la stessa cifra. E io, scusate, mi sono stancato. La mia famiglia si occupa di residenze per anziani ed è abituata a non spingersi più in là di dove non può».Perché poi si pensa sempre che il grande calcio sia la nazionale che non va a Mosca o il mistero attorno al Milan, o forse i veleni del Var o il fantomatico scambio Icardi/Higuain, invece il grande calcio smarrisce il senso e il percorso dove la provincia è abbandonata, quando le radici sono tagliate con un colpo netto che non si cura della memoria di nessuno. E semplicemente, così, le storie muoiono e le persone smettono di ricordare. Passano ad altro, si occupano d’altro, guardano le serie tv, non il balòn, e comprano le tende su Amazon. A chi volete che importi più qualcosa della Pro Vercelli. A che pro?