il Fatto Quotidiano, 6 giugno 2018
L’Apocalisse prossima ventura
Non è affatto vero che il governo Conte, diversamente dagli ultimi venti o trenta che l’hanno preceduto, sia vittima – per dirla con Antonio Socci – di un “pregiudizio universale” politico-giornalistico, volto a demolirlo prim’ancora che nasca. La verità è un’altra: quei geni diabolici di Rocco Casalino e Iva Garibaldi, capi-comunicazione dei 5Stelle e della Lega, si sono impossessati dell’intera stampa e dei partiti di opposizione, orientandone la linea politica in modo tale da creare sulla nuova compagine giallo-verde aspettative talmente terrificanti e apocalittiche che poi, se nel giro di poche settimane non si verificherà almeno la fine del mondo o della civiltà, gli italiani tireranno un sospiro di sollievo. E penseranno di essere amministrati dal migliore dei governi possibili. Ecco le prove.
Lingue e tonache. “Pure i preti leccano Di Maio. Genuflessi davanti al sagrestano di Casaleggio” (Libero, 9.4).
Corruttori. “Fico compra i comunisti. Soldi a Boldrini e Grasso” (il Giornale, 10.4).
Fancazzisti. “L’ideologia del Cinquestelle è fancazzismo puro” (Giovanni Sallusti, Libero, 11.4).
Il nulla. “Un governo sbucato dal nulla vuole governare l’Italia” (Livio Caputo, il Giornale, 11.4).
Addio pensioni. “Occhio, Fico tocca i vitalizi per poi tagliarci le pensioni” (Francesco Forte, il Giornale, 11.4).
La forca. “Amor di forca” (Mattia Feltri a proposito del discorso del pm Nino Di Matteo al forum della Fondazione Casaleggio, La Stampa, 11.4).
Russo-cinesi. “Flirt con Mosca e Pechino. La diplomazia di Salvini ora allarma gli Stati Uniti. Gelo con Parigi e Berlino” (La Stampa, 11.4).
Cretini. “(Di Battista) il cretino assoluto” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 13.4).
Liberazione. “Pericolo scampato. Il nostro 25 Aprile: liberi da Di Maio” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 25.4).
Rutto Party. “Rivotare contro il partito del rutto. Stop papocchi. Tocca cancellare le sciagurate elezioni del 4 marzo” (Giuliano Ferrara, Il Foglio, 26.4).
Rieditto bulgaro. “Di Maio come Berlusconi. Un editto bulgaro contro i direttori dei Tg Rai” (Sebastiano Messina, Repubblica, 4.5).
Eversori. “Tra eversione e disperazione” (Massimo Giannini, Repubblica, 7.5).
Bum! “L’esplosivo laboratorio populista” (Claudio Tito, Repubblica, 10.5).
Incubo. “Perché il governo da incubo è un sogno” (rag. Cerasa, Il Foglio, 10.5).
Spavento. “L’esecutivo M5S-Lega spaventa i mercati: ‘In Italia lo scenario politico peggiore’” (La Stampa, 11.5).
Brache. “Di Maio ordina: ‘Giù le brache’. E tutti se le calano. Vince il bullismo politico” (Libero, 11.5).
Dittatori. “Di Maio e Salvini sono due dittatori? In gran parte sì” (Eugenio Scalfari, Repubblica, 13.5).
Bei tempi la P2. “Sono preoccupato per le sorti della nostra Italia” (Fabrizio Cicchitto, Libero, 13.5).
Condono. “Il ‘governo del cambiamento’ sarà l’ennesimo ‘governo del condono’ con i Cinque Stelle che perderanno la loro presunta verginità. Per gli evasori, grandi e piccoli, una buona notizia. Ma solo per loro” (Roberto Mania, Repubblica, 13.5).
Visigoti. “Roma apre le porte ai moderni barbari” (Financial Times, 15.5).
Bari. “Di Maio e Salvini: il grande bluff” (Repubblica, 15.5). “I due bari e l’ombra di Berlusconi” (Claudio Tito, Repubblica, 15.5).
Pirla. “Più che un governo è un aborto. Non sanno più che pirla pigliare” (Renato Farina, Libero, 15.5).
Addio Costituzione. “Il progetto è sottomettere la Costituzione” (Francesco Bei, La Stampa, 16.5).
Falliti. “Alto sgradimento. Non sono capaci. Salvini e Di Maio hanno fallito, inutile insistere” (Libero, 16.5).
Ah Sudamerica. “Governo Maduro. Nel contratto di governo di Lega e M5S per l’Italia c’è un futuro venezuelano” (Il Foglio, 16.5).
Solo macerie. “Bruxelles al limite della pazienza. Distruggere l’Italia per danneggiare l’Europa: a questo si riduce il contratto di governo tra Lega e 5S” (Andrea Bonanni, Repubblica, 16.5).
Terrore. “L’Italia spaventa la Ue e Wall Street. Bufera sul contratto fra Lega e M5S”, “Boccia: aumentare ancora il deficit porterebbe il paese allo schianto”, “Wall Street teme lo choc del ‘governo inaffidabile’” (La Stampa, 16.5).
Abolito il governo. “Nel contratto a 5 Stelle l’abolizione del governo” (Giornale, 16.5).
Addio pensioni. “Tagliano le pensioni” (Giornale, 17.5).
Delirakis. “Verso il governo Delirakis”, “Il dovere di dire no a un contratto che fa saltare l’Italia” (Il Foglio, 17.5).
Barricate. “Serve una grande mobilitazione contro chi minaccia l’Italia. Lega e M5S vogliono stravolgere le nostre istituzioni” (Carlo Calenda, Pd, ministro uscente dello Sviluppo, Il Foglio, 17.5).
Massacro. “Gioco al massacro. Se il governo passa, poi sarà bocciato dall’Europa” (Libero, 17.5).
Brrr che paura. “Il contratto spaventa i mercati. Spread oltre quota 150, giù la Borsa” (Repubblica, 17.5).
Spavento. “Ecco perché questo governo fa spavento” (Pietro Senaldi, Libero, 18.5).
Pcus. “Frenata sul Comitato-Politburo, ma il Parlamento resta a rischio” (Repubblica, 18.5).
Robespierre/1. “FI accusa: arriva Robespierre” (Corriere, 18.5).
Paradossali. “Euroschiaffo. Macron accende la miccia: ‘Lega e M5S paradossali’” (Libero, 18.5).
Tra Mussolini e Stalin. “Anche l’Urss di Stalin si era dotata di vincolo di mandato… L’unica volta in cui il Parlamento ne fu assoggettato risale ai tempi di Benito Mussolini” (Mattia Feltri, La Stampa, 18.5).
Addio Sud. “Contratto, spine su Tav e Mps. E il Mezzogiorno resta fuori” (Il Messaggero, 18.5).
CasaPutin. “Lega-M5S verso il traguardo, Putin tifa, la Ue si preoccupa”, “Il contratto c’è, il premier no. Putin e CasaPound sperano”, “La minaccia della cosa giallo-verde”, “Prova d’autore dei dilettanti allo sbaraglio” (Repubblica, 18.5).
Democrazia a rischio. “Se questa è la pasticciata Magna Carta partorita dalle menti che ‘stanno riscrivendo la storia’, c’è da temere per le sorti della democrazia” (Massimo Giannini, Repubblica, 18.5).
Peggio del peggio. “Il M5S governerà come la Raggi? Al peggio non c’è limite” (Aldo Cazzullo, Corriere, 19.5).
Aguzzini. “Un partito di ignoranti e di aguzzini che ha scelto come simbolo i Davigo e i Di Matteo” (Vittorio Sgarbi, il Giornale, 19.5).
Fine della democrazia/1. “Il contratto di governo rade al suolo la democrazia” (Piero Sansonetti, Il Dubbio, 19.5).
Fine della democrazia/2. “L’oscenità di chi combatte la democrazia rappresentativa” (Il Foglio, 19.5).
Persiani. “Contro i trumpiani italiani il Pd deve unirsi come i greci contro i persiani” (Giuliano da Empoli, Il Foglio, 19.5).
A fondo. “Beccatevi ’sto contratto. E così andremo a fondo” (Libero, 19.5).
Kgb e Stasi. “Sui processi un programma da fare invidia a Kgb e Stasi” (Filippo Facci, Libero, 21.5). “Saremo tutti imputati a vita, intercettati e super puniti” (Paolo Becchi e Giuseppe Palma, Libero, 21.5).
Morte al Sud. “Quel No alla Tav uccide il Sud” (Francesco Forte, il Giornale, 21.5).
Guerra alla Francia. “Il governo ancora non c’è, ma la Francia già lo teme” (il Giornale, 21.5).
Statalisti. “Va in scena il nuovo statalismo” (Carlo Cottarelli, La Stampa, 21.5).
Terrore giacobino. “(Conte) amico del popolo. Come Marat” (Aldo Cazzullo, Corriere, 21.5).
Torna Monti. “Premier non eletto. Conte come Monti, tornano i tecnici”, “Incubo spread e rating. Il giallo-verde spaventa”, “Confindustria teme il governo ‘contro il Nord’”, “In che mani finiremo”, “L’Italia perde un altro alleato. Ppe: ‘Scherzate col fuoco’” (Giornale, 22.5).
Comunisti. “Governo rosso o niente. Programma troppo sbilanciato a sinistra”, “Vogliono rifilarci un altro premier di sinistra”, “Mattarella non digerisce il premier maggiordomo” (Libero, 22.5).
Soldi in fuga/1. “Denaro in fuga dal governo più investitor-repellente possibile. Il governo M5S-Lega è già costato 33 miliardi” (Il Foglio, 22.5).
Soldi in fuga/2. “Incubo mercati per i gialloverdi. Già bruciato 1 miliardo” (Repubblica, 22.5).
Il partigiano Graziano. “Fermiamo la minaccia populista, faranno male a cittadini e imprese” (Graziano Delrio, Pd, ministro uscente dei Trasporti, Repubblica, 22.5).
Morte al Nord. “Il contratto senza idee per il Nord” (La Stampa, 22.5).
Torna Almirante. “Il nuovo giustizialismo italiano trent’anni dopo Almirante” (Sansonetti, Il Dubbio, 23.5).
Curriculum/1. “Il falso Conte”, “E sul premier in pectore c’è pure l’ombra di Stamina” (il Giornale, 23.5).
Curriculum/2. “Un laureato così non lo merita neppure l’Italia” (Vittorio Feltri, Libero, 23.5).
Debiti. “Rosso antico. Tutti aumentarono il debito, M5S punta a farlo scoppiare” (Libero, 23.5).
Anarchici. “Calenda infiamma il parterre Confindustria: ‘No al sovranismo anarcoide’” (Messaggero, 24.5).
Estremo oltraggio. “Oltraggio di Fico allo Stato (e a Falcone)” (Giornale, 24.5).
Addio banche. “Torna l’allarme banche. Fitch: ‘Sono in pericolo’” (Giornale, 24.5).
Robespierre/2. “Torna di moda l’ambizioso Robespierre” (Lucia Annunziata, La Stampa, 24.5).
L’hanno presa bene. “La finzione del nuovo”, “Lo squadrismo istituzionale”, “La vera paura di Bruxelles” (Repubblica, 24.5).
Rischio. “Il ‘contratto’ più vicino spinge il rischio Italia. Spread ancora a 190 punti. Secondo gli investitori le scelte del prossimo governo sono destinate a far scattare la fuga dai titoli del Tesoro” (Repubblica, 24.5).
Marcio. “Mattarella sceglie la mela guasta, Conte premierino” (Renato Farina, Libero, 24.5).
Grecia e troika. “Cosa vuol dire rischio Grecia. Le assonanze con Atene 2015 e che fare per non ritrovarci la Troika in casa” (Il Foglio, 24.5).
Il mondo ride. “Così nacque la Terza Repubblica, fra le risate del mondo intero” (Ferrara, Il Foglio, 24.5).
Arroganti. “L’arroganza al potere. Rischia di consumarsi uno strappo istituzionale senza precedenti con il Quirinale. Ma non si può calpestare la Carta” (Tito, Repubblica, 25.5).
Soffocamento. “Diffidate di chi sbarra le finestre. Non vuole proteggervi: vuole soffocarvi. Le tentazioni oggi hanno tre nomi: nazionalismo, sovranismo, protezionismo” (Beppe Severgnini, Sette-Corriere, 25.5).
Attila & C. “Il curriculum dei barbari” (il Foglio, 25.5).
Contro i giovani. “Il governo gialloverde spiazza i giovani. Si fida solo uno su tre” (Repubblica, 25.5).
Inquietudine/1. “Democrazie inquiete. C’è un caso Italia in Occidente” (Maurizio Molinari, La Stampa, 27.5). “L’instabilità spaventa i mercati Usa ‘Vendiamo i vostri bond’” (La Stampa, 27.5).
Il poliglotta. “Il professor Conte non ha alcuna esperienza di amministrazione. Niente, nada, nothing, nichts, rien. E come lo facciamo esordire? Al ponte di comando di un Paese occidentale, mentre il mare internazionale è agitato. È come se la Marina militare affidasse la portaerei Cavour a un caporale degli alpini, magari bravissimo. Si può fare, ma è da incoscienti… Nel mondo quello che sta accadendo in Italia viene forse classificato nella (fastidiosa) categoria del pittoresco. Ma in Europa vedono tutto, e capiscono abbastanza bene” (Severgnini, Corriere, 27.5).
Metto su un disco. “La tentazione di rifugiarsi nella musica” (Corrado Augias, Repubblica, 29.5).
Violenza. “La violenza contagia la politica” (Luigi La Spina, La Stampa, 29.5).
Neurodeliri. “Con l’euro o con la neuro. Ribelliamoci allo sfascismo” (rag. Cerasa, Il Foglio, 29.5).
La notte di Repubblica. “Tragedia greca. Con un mix di cinismo e dilettantismo, i ‘diarchi’ dell’ennesima notte della Repubblica hanno speculato sulla pelle degli italiani” (Giannini, Repubblica, 30.5).
Tutti matti. “Manicomio Italia. Sono impazziti tutti quanti. Il presidente ha perso la testa., Giggino deve farsi ricoverare., Il virus colpisce anche Giorgia. I democratici sono incurabili” (Libero, 31.5).
Caos costi. “Aste Btp, il caos sui mercati ci è già costato 144 milioni” (Federico Fubini, Corriere, 31.5).
Troika. “Quella vignetta (della Frankfurter Allgemeine, ndr) rappresenta in modo feroce ma veritiero quello che rischiava di accadere con il governo grillo-leghista… le premesse per l’uscita dall’euro o per l’arrivo della Troika… Un suicidio” (Aldo Cazzullo, Corriere, 31.5).
Apocalisse. “Un governo frastornante, ricco dei consigli di Gigi Bisignani e di Enrico Mentana.., Per un giorno voglio credere che la catastrofe sarà un naufragio molto allegro” (Ferrara, Il Foglio, 1.6).
I pagliacci. “Pagliacciata” (Libero, 1.6).
Pauperisti. “Il no di Berlusconi: troppi grillini. ‘Ci opporremo a pauperismo e giustizialismo’” (Corriere, 2.6).
Spergiuri. “Giurano gli spergiuri” (Francesco Merlo, Repubblica, 2.6). “Spergiuramento” (Sallusti, Giornale, 2.6).
Esequie. “Funerale della politica”, “Incompetenza al potere” (Libero, 2.6).
Impasto. “Non possiamo considerare quello di ieri (col giuramento del governo Conte, ndr) un giorno normale… L’impasto di inesperienza, improvvisazione e arroganza non tarderà ad emergere. Allacciate le cinture” (Mario Calabresi, Repubblica, 2.6).
Le mani sulla Rai. “La Rai primo obiettivo: la nuova maggioranza vuole tutte le poltrone” (Giornale, 2.6).
Inquietudine/2. “Italia, la crisi che inquieta le democrazie” (Bill Emmott, La Stampa, 2.6).
Finis Europae. “Bruxelles fra voglia di dialogo e timori: ‘L’Europa rischia di non sopravvivere’” (La Stampa, 2.6).
The end. “La democrazia finisce piano piano” (Espresso, 3.6).
Achtung banditen. “Quell’asse pericoloso tra populisti e anti-europei” (Eugenio Scalfari, Repubblica, 3.6).
Fine dei diritti. “M5S tradisce i diritti civili” (Michela Marzano, Repubblica, 3.6).
Cosacchi. “Un cosacco come presidente: Fico fa il pugno chiuso. Non merita di guidare la Camera. E poi c’è chi parla di ritorno al fascismo…” (Libero, 3.6).
Dalla Russia con furore. “Quei sospetti sull’asse russo. Berlino e Parigi iniziano a chiedersi se l’Italia può diventare la testa di ponte dei 2 populismi di Trump e Putin” (Bonanni, Repubblica, 4.6).
Camicie nere. “Avremo un lepenismo (corretto da assistenzialismo al Sud spacciato per facsimile di reddito di cittadinanza)… una ‘destra realizzata’… La ‘destra reale’ europea oggi siamo noi, laboratorio con tutti i potenziali esplosivi del continente: il piano B anti euro e contro la Ue, il legame con Putin, la simpatia per Erdogan, l’ammirazione per Orbán, il lavoro con Farage e Le Pen… Ribellismo, velleitarismo, ideologismo, dilettantismo. Un tempo c’era una vecchia parola socialista per definire tutto questo: avventurismo” (Ezio Mauro, Repubblica, 4.6).
Rousseau è fra noi. “Il piano di Casaleggio jr.: piazzare ‘Rousseau’ nella Pa” (Giornale, 4.6).
Ps. Il governo Conte ha ottenuto la fiducia dal Parlamento ieri, 5 giugno 2018. Troppo tardi: tutto il peggio era già accaduto.