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 2018  giugno 05 Martedì calendario

«Scambi di giocatori e tasse non pagate». Il tesoro dei Pozzo nascosto a Dubai

Ecco i documenti riservati della galassia societaria La cassaforte dei proprietari dell’Udinese, coinvolti in due indagini, in un’area offshore vicina all’aeroportoIl tesoro della famiglia Pozzo, o almeno parte di esso, si trova a Dubai. Esattamente dentro lo schedario numero 4EA- 720 in un ufficio della Dubai Airport Free Zone, un’area offshore in un paese offshore, «strategicamente vicina all’aeroporto» come si legge sul sito ufficiale della Free Zone. Protetta ventiquattrore al giorno da telecamere a circuito chiuso e da un sistema wi-fi criptato. E dove si entra solo con un pass speciale.Nella ricostruzione dell’articolata galassia societaria dei Pozzo, raccontata da Repubblica in un’inchiesta uscita il mese scorso, mancava un pezzo. Quello fondamentale per capire dove finivano i guadagni della famiglia durante l’indagine della guardia di finanza di Udine, cominciata con una perquisizione della sede della società nel 2014 sull’ipotesi di una presunta frode fiscale da 63 milioni di euro. E non era chiaro neppure come il patron Giampaolo Pozzo, e suo figlio Gino, titolari direttamente di appena lo 0,57 per cento della società, controllassero l’Udinese. Mancava la cassaforte, insomma. Le ricerche degli investigatori sbattevano contro un muro di rogatorie e si fermavano a una società con sede in Lussemburgo, la Axios, che di quella galassia sembrava essere l’ultimo tassello. Nella Axios tutto si perdeva.Il leak e le carte segreteL’indagine udinese per frode fiscale ha portato i Pozzo a una transazione da 11,5 milioni di euro con l’Agenzia delle Entrate e a un procedimento penale non ancora archiviato. In Spagna, invece, l’inchiesta della Policia Nacionàl va avanti: al centro del dossier il dissesto finanziario del Granada e un sospetto triangulo mercantil con il Watford e l’Udinese ai fini di evasione e riciclaggio. Il Granada, infatti, era della famiglia Pozzo fino al 2016, il Watford lo è tuttora. Il 2016, come vedremo, è un anno cruciale nella storia di Giampaolo e Gino Pozzo.«I tre club generano ricavi dalla compravendita dei giocatori che si scambiano tra loro, un modo per non pagarci sopra le tasse nei rispettivi Paesi», si legge negli atti degli spagnoli che hanno arrestato Quique Pina, l’uomo di Pozzo in Spagna. La partita è nel vivo. E i documenti riservati di cuiRepubblica è venuta in possesso potrebbero rappresentare una svolta.Il trust CalumagFino al marzo del 2016 la famiglia Pozzo controllava l’Udinese attraverso il trust Calumag, istituito, con un versamento iniziale di mille euro, il 20 aprile 2009 a Londra dal Verifides Trust Services Ltd, e del quale sono beneficiari «tutti i figli avuti da Gino Pozzo alla data di istituzione e tutti i figli, nipoti e discendenti consanguinei che Gino Pozzo possa avere nel periodo di validità del trust». Il signor Fabio Gaggini, avvocato svizzero ed ex presidente della squadra di Hockey di Lugano, ne era il protector, cioè il guardiano- garante. Calumag era la pietra angolare che sorreggeva tutta l’architettura. Da qui partivano due canali: il primo conduce alla cassaforte; il secondo all’Udinese, al Granada e al Watford. Nel pieno dell’inchiesta, però, i Pozzo modificano la struttura societaria, sganciando le squadre dalla Axios, alla quale tuttavia attaccata la cassaforte con il denaro.Il Gufo NascostoLa cassaforte, dunque. Come è consuetudine nel gioco delle scatole cinesi, i nomi sono evocativi. Quello scelto per la scatola che protegge i soldi è Gufo Nascosto. Hidden Owl, infatti, si chiama la società detenuta al 50 per cento dal trust Calumag, e ha sede nel famoso schedario 4EA- 720 nell’ufficio di Dubai. Un documento interno della Hidden Owl, datato 7 novembre del 2016 e autenticato nello studio di Finchley Road dal notaio londinese Kyriaki Manica, certifica che al primo gennaio 2016 sui conti correnti della società c’è una liquidità pari a 66.292.959 euro. E che 61.076.250 euro sono «somme dovute a parti correlate (...) pagabili comunque a Gino Pozzo nato a Udine il giorno 24 febbraio 1965, cittadino italiano e residente a Londra».Ma Gino Pozzo non pare essere l’unico dominus di quel denaro. Nel medesimo documento si indica che il «true and lawful attorney- in- fact» e cioè il solo e legittimo procuratore della compagnia, con «pieni poteri di operare e gestire i conti correnti aperti alla Credit Suisse di Monaco alla Banque International à Luxembourg» è Raffaele Riva. Consulente finanziario svizzero e braccio destro di Pozzo, Riva è stato l’amministratore delegato del Watford fino a quando non si è dovuto dimettere per una spiacevole vicenda collegata a una fideiussione. Riva, indagato in Spagna, è anche il regista della vendita e della gestione del Granada.Ma di chi è l’altro cinquanta per cento della Hidden Owl? Anche quello è dei Pozzo. Questa volta il trust si chiama Well ed è stato istituito il 25 luglio 2014 a Dublino: fiduciaria è la Aurea Consulenti Associati di Raffaele Riva; beneficiari, Gino Pozzo, la sorella Magda e i loro discendenti ( con l’esplicita esclusione di eventuali mogli e mariti).2016, Il nuovo assettoTorniamo allo schema iniziale e seguiamo ora il secondo canale che parte da Calumag. Si arriva alla Axios, e dalla Axios si arriva alle società di calcio. O meglio, si arrivava. Il primo marzo del 2016, infatti, davanti a un notaio di Madrid i Pozzo certificano un nuovo assetto proprietario dell’Udinese: la sganciano da Axios, e ne assumono il pieno e dichiarato controllo.Rimane un’ultima domanda, alla fine di questa storia. Da dove arrivano i soldi depositati nei conti della Hidden Owl? Una fonte qualificata, che conosce la galassia Pozzo, spiega che «il sistema è costruito per far arrivare a Hidden Owl il denaro delle plusvalenze dei calciatori che le squadre non vogliono mettere a bilancio». Se così fosse si tratterebbe di un reato, ma nella mole di documenti visionati da Repubblica di questo non c’è traccia.Il contenuto di quest’articolo è stato sottoposto ieri ai referenti dell’Udinese e della famiglia, con lo scopo di avere una replica da Gino Pozzo.A tarda sera è arrivata in redazione questa nota: «Il titolare effettivo di Udinese Calcio spa è la famiglia Pozzo e in particolare, negli ultimi anni, Gino Pozzo. La linea proprietaria dell’Udinese calcio è semplice, nota e verificata, e passa attraverso due società lussemburghesi partecipate al 100 per 100 dalla Diversify Sport Investiment con sede a Madrid, società di cui Gino è unico proprietario. Vi è quindi massima chiarezza sulla linea proprietaria, qualsiasi altra ricostruzione non corrisponde alla realtà dei fatti». Gino Pozzo, al momento, preferisce non parlare.