il Giornale, 5 giugno 2018
Lasciateci un canale d’opposizione
Per una volta che un programma televisivo – Accordi/disaccordi su canale 9 – appariva interessante (grazie al talento di Luca Sommi) l’hanno chiuso alla terza puntata. Colpa degli scarsi ascolti, precipitati allo 0,4% ed equivalenti alla visione del monoscopio, meno di 90mila spettatori. La formula era stata sperimentata qualche anno fa da Gigi Moncalvo ed essendo intelligente era stata prontamente liquidata con ridicoli pretesti, benché avesse registrato alti ascolti. Moncalvo fu una vera vittima di epurazione, non Enzo Biagi che concordò una buonuscita di tre miliardi di lire tre (e fu considerato un martire). Mai come oggi si sente la necessità di un contraddittorio intelligente nei dibattiti politici e magari con pensieri e persone originali. Povero Sommi, i cui Fiori del male sono stati, e forse ancora sono, una intelligente rivista per pensatori liberi e fuori dai percorsi politicamente corretti come Camillo Langone e Luca Fontana. Per le emozioni sopravvive, fortunatamente sulla stessa rete, La confessione stimolata da Peter Gomez, inquisitore intelligente e affettuoso che da ognuno estrae emozioni e riflessioni insolite e acute, da Gianfranco Vissani a Oliviero Toscani, da una sorprendente Vladimir Luxuria a Fausto Bertinotti che ricorda l’amico Mario D’Urso, da Giampiero Mughini a Marco Baldini, abile e sottile, da Rocco Siffredi alla amorosa Malena. Speriamo che questo governo, che ha già trovato cantori e camerieri (numerosi benché scarsi) ci garantisca e si garantisca una libera televisione di opposizione.