Corriere della Sera, 4 giugno 2018
Tredici anni, deve sposare il suo stupratore. In California
Dawn Tyree si è sposata a 13 anni. Legalmente. Il marito? L’uomo di 32 anni che l’ha stuprata, l’amico di famiglia che l’ha messa incinta. Chi l’ha indotta a sposarsi? I genitori. In quale parte del mondo? In California. Dawn racconta la sua storia a Nicholas Kristof, autorevole giornalista del New York Times. Un caso isolato? «Migliaia di minorenni si sposano ogni anno – scrive Kristof – negli Stati Uniti», Paese che pure giustamente si batte contro la piaga globale delle «spose bambine» (sotto i 14 anni un caso ogni 11 secondi, denuncia Save the Children).
Da che pulpito. In America, dal 2000 al 2010, si sono registrati quasi 250mila matrimoni dove la sposa era minorenne: Kristof cita i dati di «Unchained at Last», ong riconosciuta dalle Nazioni Unite. «Libere Finalmente»? Non sempre, non ancora. Certo, sulla carta servirebbe l’età minima di 18 anni. In 20 Stati non c’è. E in tutti, tranne uno, sono ammesse eccezioni. Per esempio quando c’è l’accordo dei genitori, o di un tribunale. O quando la ragazza è incinta. La motivazione di fondo è impedire l’aborto. Per i genitori, si tratta anche di nascondere «la vergogna». In pratica, scrive Kristof, tutto ciò si traduce spesso in un aberrante, inaccettabile «matrimonio riparatore» tra la minorenne e lo stupratore.
È successo a Dawn. A 11 anni, quando i genitori si trasferiscono in Texas, l’amico di famiglia a cui era stata affidata comincia a molestarla. «Mi ha fatto credere che il sesso era una cosa normale tra noi». A 13 Dawn rimane incinta. Si va dalla polizia? No, in comune. A sposarsi. Sono i genitori a convincere la figlia. «Per mio padre era impensabile che abortissi». Dawn perde due anni di scuola. Arriva un’altra figlia. A 15 anni divorzia, per paura che il marito abusasse anche dei suoi bambini.
La storia risale agli anni Novanta. Ma Kristof spiega che la situazione non è molto diversa oggi. Spesso le famiglie in questione sono molto religiose, cristiane, conservatrici, e il contesto sociale non è di degrado. Un anno fa il giornalista ha cominciato a parlarne raccontando di Sherry Johnson, «nozze forzate» a 11 anni, in Florida, con il suo stupratore. Le leggi che regolano questa materia non sono federali. Il mese scorso lo Stato del Delaware ha proibito i matrimoni con minorenni, senza eccezioni. Per Fraidy Reiss, guida di «Unchained at Last», è un primo passo. «Uno Stato è a posto. Ne mancano quarantanove».