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 2018  giugno 04 Lunedì calendario

AAA scorta femminile cercasi per salvare le deputate inglesi

Stipendio annuo: 14.995 sterline (57mila euro). Tipo di contratto: tempo indeterminato. Posizione aperta fino alla mezzanotte del 17 giugno. Riservata esclusivamente alle donne, che dovranno avere «esperienza significativa nel trasmettere consigli sulla sicurezza personale in modo autorevole e rassicurante», «buona capacità di comprensione di rischi e minacce alla sicurezza fisica personale», di «rischi e minacce online» oltre che «conoscenza di adeguate misure di protezione». L’annuncio è della Camera dei Comuni di Londra e il lavoro, a tempo pieno, sarà alle dipendenze del Dipartimento per la Sicurezza parlamentare inglese (Psd). Quale lavoro? Il Parlamento cerca «consiglieri personali per la sicurezza», rigorosamente donne che dovranno occuparsi di altre donne nella loro attività fuori dal palazzo, dai collegi alle abitazioni private.
A beneficiare delle nuove figure specializzate che Westminster intende assoldare entro le prossime due settimane – e che affiancheranno gli altri consiglieri per la sicurezza già alle dipendenze delle Camere – saranno «prevalentemente» le parlamentari inglesi. Una misura giustificata da minacce, intimidazioni e abusi, sempre più spesso destinati proprio alle deputate, specie ebree e islamiche (lo dice un’indagine svolta l’anno scorso dalle autorità della Camera) e diventati sempre più frequenti dopo le ultime elezioni generali nel Regno Unito, quelle del 7 giugno scorso. 
Oltre la metà di un centinaio di deputati sentiti durante un’inchiesta della Bbc condotta su tutti i parlamentari (650, di cui 208 donne, un record rispetto al passato) lo scorso settembre ha riferito che l’ultima campagna elettorale è stata la peggiore che abbiano mai sperimentato, tre su quattro hanno raccontato di aver subìto abusi e il 64% ha ammesso che le colleghe donne sono le principali vittime. Jess Phillips, 36 anni, laburista attiva su Twitter, ha raccontato l’anno scorso di aver ricevuto 600 minacce di stupro in un solo giorno e ha invocato il supporto delle autorità e uno specifico addestramento per le donne impegnate nella vita pubblica. 
L’attenzione alla questione sicurezza è cresciuta notevolmente non solo per gli attentati di matrice islamica, tre di fila solo l’anno scorso, da quello del 22 marzo proprio a Westminster (un’auto falciò 4 pedoni sul ponte e il conducente assalì l’agente di polizia disarmato davanti al Parlamento, uccidendolo, mentre la premier Theresa May fu costretta a fuggire in auto), alla strage al concerto di Manchester (era il 22 maggio e le vittime furono 22), infine quello del 3 giugno al London Bridge (ieri la commemorazione, 11 vittime, inclusi i tre attentatori morti). L’allerta è altissima da quando la deputata laburista Jo Cox, 41 anni, madre di due figli, fu uccisa alla vigilia del referendum sulla Brexit il 16 giugno 2016 da un estremista di destra e l’attentato scoperchiò il vaso di Pandora di una serie di minacce e abusi, prevalentemente misogini, ai danni non solo della Cox, che temeva per la sua incolumità, ma di altre decine di deputate. Da allora ai parlamentari inglesi sono state anche offerte lezioni gratuite di autodifesa sul modello di quelle adottate dal Mossad, i servizi segreti israeliani. E i fondi per la sicurezza sono passati da quasi 200mila euro per il biennio 2015-16 a oltre due milioni e mezzo per il 2016-2017.
Quattro giorni fa, un uomo è stato arrestato fuori dal Parlamento dopo aver tentato di scalare le impalcature del Big Ben in restauro. Avrebbe anche provato a entrare nell’area dei Comuni, protetta da guardie armate dopo l’attacco dell’anno scorso a Westminster.