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 2018  giugno 04 Lunedì calendario

La morte di Alessandra Appiano

FIAMMA SANO’ PER IL MESSAGGERO –Sobria e determinata. Così se ne è andata la scrittrice e personaggio televisivo Alessandra Appiano. Si è tolta la vita domenica 3 giugno, a Milano, a 59 anni compiuti il 30 maggio. Nessuno se l’aspettava, anche se su Facebook, pochi giorni fa, aveva manifestato disagio. Il 26 aprile aveva scritto: «Per la prima volta in vita mia getto la spugna su un impegno di lavoro. Vuol dire che devo prendere atto di essere troppo stanca. E che devo prendermi cura di me, e volermi bene. Un abbraccio a tutti gli esseri umani che si sentono fragili in questo periodo...», concludeva.
Alessandra Appiano era la scrittrice delle donne. Di più: delle amiche. Ci credeva veramente, lei, nelle Amiche di salvataggio, titolo del suo libro più celebre, quello con cui nel 2003 aveva vinto il Premio Bancarella. Poi, negli anni, altri titoli molto letti: Domani ti perdono, Scegli me, Le vie delle signore sono infinite, Le belle e le bestie. Un impegno, quello della scrittura, che conciliava con la sua attività di autrice televisiva, opinionista, giornalista – per Donna Moderna e Ilfattoquotidiano.it – ambasciatrice di Oxfam, l’organizzazione non governativa che lotta contro la fame nel mondo. Nel 2013 per la sua attività letteraria e nel sociale era stata insignita dell’Ambrogino d’oro, massima onorificenza del Comune di Milano. Il suo ultimo romanzo, Ti meriti un amore (Cairo Publishing), era uscito solo qualche mese fa. 
«Le amiche sono la risorsa più preziosa», diceva sempre Alessandra, «bisogna tenersele strette». E lo metteva in pratica in prima persona. Ascoltava tutte. Non si sottraeva mai. 
Bella, con quell’accento educato di Asti. Sincera, generosa. Sempre con il consiglio giusto. Le opinioni garbate, anche quelle più caustiche e ficcanti, le porgeva con eleganza. Si definiva all’antica, e in un certo senso lo era. Perché discuteva i temi più complessi ed eruditi nello stesso, personalissimo modo in cui affrontava il pettegolezzo; e questa sua capacità di maneggiare l’alto e il basso, senza mai essere superficiale, era l’opposto dell’antichità.
Dice di lei Cristina Parodi: «Emanava una luce di grazia, intelligenza ed eleganza. Non riesco a credere a quello che leggo. Mi piaceva tanto. Mai banale, pacata nei toni ma acuta e profonda nelle discussioni». Le donne l’hanno amata, è vero. Ma Alessandra Appiano era allo stesso modo amata e stimata dagli uomini. Il primo tra tutti, il marito giornalista Nanni Delbecchi, sempre al suo fianco, e al cui fianco oggi è impossibile non stringersi. Alessandra agli uomini «insegnava che i problemi di cui parlava erano solo per delega delle donne, perché in realtà erano i nostri»: così la ricorda Gianluigi Nuzzi, che molte volte l’ha voluta ospite al suo Quarto Grado su Rete4. «La sua forza era l’intuizione, raccontata con un linguaggio accessibile a tutti. Dovremmo raccogliere il suo testimone, la sua capacità di trovare l’elemento in ombra che faceva immediatamente capire la storia, la persona». Eleonora Daniele, conduttrice di Storie Italiane, scrive sui social: «Grande dolore per la improvvisa scomparsa dell’amica Alessandra Appiano. Anima bella e profonda come poche ne ho conosciute..». Le fa eco Enrica Bonaccorti: «Tesoro mio, non è tempo di perché, solo di dolore, ma sappiate che Ale era davvero bella e buona. Nessuno conosce il fantasma che ci abita. Addio meravigliosa amica».
«Sapeva farsi ascoltare, Alessandra. Non solo dalle donne, ma anche dagli uomini», dice il collega scrittore Luca Bianchini. «Generosa, sapeva incoraggiare e anche far ridere». Proprio la risata è il ricordo di lei che oggi condivide Bianchini: «L’8 marzo di qualche anno fa eravamo insieme a Santa Margherita Ligure. Entrambi candidati per un premio. Ci chiedevamo chi dei due l’avrebbe vinto. E quando non venne assegnato né a me, né a lei, ci stupimmo per esserci rimasti così male, che iniziammo a ridere. Tornammo a casa con due premi ci consolazione: a me un quadro, a lei un volo, inutile, per Cagliari». Non se l’aspettava nessuno, no. Tutti i colleghi, gli amici, in queste ore sui social e al telefono, in privato, si chiedono inevitabilmente perché. Perché l’ha fatto. Perché nessun segnale era stato colto. Perché sembrava tutto normale, anche il sorriso, mentre forse già scendeva nell’abisso di dolore. Così fragile, come sanno essere solo le menti fortissime.

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FLAVIA AMABILE PER LA STAMPA –
Nell’ultima recensione pubblicata sul suo profilo Facebook Alessandra Appiano ricorda ai suoi lettori che «ogni ferita va curata con pazienza e costanza. Perché è così che nasce il legno di betulla più ricercato: dallo sforzo del tronco di riparare se stesso, stagione dopo stagione, cicatrice dopo cicatrice». Uno sforzo che non le è servito. Alessandra Appiano è stata trovata ieri senza vita nel suo appartamento a Milano. Secondo le prime indagini dietro la morte improvvisa c’è stato «un gesto volontario». Aveva 59 anni, era molto seguita nella sua attività di scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva.
Era nata ad Asti, con il primo romanzo Amiche di salvataggio aveva subito vinto nel 2002 il premio Bancarella . Aveva continuato a scrivere libri che erano stati tradotti e venduti all’estero. Tra i titoli di maggior successo tutte storie al femminile: Domani ti perdono, Scegli me, Le vie delle signore sono infinite, Le belle e le bestie. Collaborava con varie testate giornalistiche, oltre a partecipare come ospite opinionista in talk show di Rai e Mediaset. Alessandra Appiano era molto impegnata nel sociale, era ambasciatrice di Oxfam, l’Ong che lotta contro la fame nel mondo. Proprio per questa sua attività nel 2013 le era stato conferito l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza del Comune di Milano. 
Della sua esperienza in Africa con Oxfam scriveva mesi fa: «Nel mio viaggio in Tanzania del 2016 ho visto coi miei occhi i meravigliosi progetti (finanziati e realizzati) a favore delle donne, che sono il vero motore del cambiamento nei paesi in via di sviluppo. Nei miei tre anni da ambasciatrice Oxfam ho visto operatori lavorare 16 ore al giorno, dirigenti viaggiare in seconda classe e prendere mezzi pubblici per risparmiare sul taxi, ho visto onestà e spirito di sacrificio, come in tante famiglie per bene». 
Dopo la notizia della sua scomparsa sono arrivati tanti messaggi di cordoglio. Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto Grado: «Tra quattro mura stupefatte di spazio più che un deserto non aspetto nessuno. (C.Rebora)». La giornalista Monica Leofreddi: «Sgomento, dolore. Cosa è successo amica mia? Perché?». Il giornalista Paolo Giordano: «Ciao Alessandra, l’ultima volta che ci siamo parlati avevi il sorriso di chi ha imparato a nascondere il proprio buio». Enrica Bonaccorti: «Tesoro mio, non è tempo di perché, solo di dolore, ma sappiate che era davvero bella e buona, intelligente elegante generosa sempre allegra e serena. Ma nessuno conosce il fantasma che ci abita. Addio meravigliosa amica “di salvataggio’”. Indimenticabile».  

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ELVIRA SERRA PER IL CORRIERE DELLA SERA –
Amiche di salvataggio (Sperling & Kupfer) non era il suo primo romanzo, ma è quello che ha segnato la rotta della sua vita: un impegno mai disatteso. Diventò una rubrica fissa su Donna Moderna, fino a quando l’arrivo dei social non rese anacronistico quello spazio «di carta» in cui ragazze di ogni età si incontravano per farsi compagnia. Premio Bancarella nel 2003, Ambrogino d’Oro nel 2013, i viaggi per l’Oxfam a regalare un po’ di sollievo nei Paesi più poveri: nelle foto di Alessandra Appiano che stanno facendo il giro del web ci appare sempre con un sorriso luminoso, il viso bellissimo, l’espressione piena di chi ha scelto cosa fare e come farlo.
Se n’è voluta andare ieri a 59 anni, lasciando sgomenti quelli che la conoscevano e la amavano. Il marito Nanni Delbecchi, giornalista del Fatto Quotidiano, le amiche con cui aveva scritto già quattro libri corali per beneficenza. L’ultimo, Il bicchiere mezzo pieno, pubblicato con Piemme, avrebbe dovuto presentarlo al Circolo dei lettori di Torino mercoledì scorso. «È un bel modo di festeggiare anche il mio compleanno», aveva detto a Elena Mora, compagna di scrittura dai tempi della prima raccolta letteraria, Cuori di pietra. Poi non andò.
Di lei oggi parlano tutti bene. E sembra che debba essere così per tutti quelli che se ne vanno, ma per lei vale ancora di più. Lo assicura Isabella Fava, responsabile della cultura di Donna Moderna, che racconta di quella volta che Alessandra fu «davvero» molto generosa con lei, quando ebbe un problema. Lo dice Isabella Eleodori, conduttrice radiofonica di R101, che l’anno scorso avrebbe dovuto parlare in trasmissione del suo ultimo libro, Ti meriti un amore, pubblicato con Cairo Publishing, ma poi un caro amico si era tolto la vita e Isabella aveva rimandato: «Le chiesi scusa e le dissi che non me la sentivo, avremmo fatto un’altra volta. Lei fu molto comprensiva. Qualche giorno dopo mi mandò un altro messaggio per chiedermi come stavo». Monica Leofreddi parla di «tutte le volte che ci siamo sfiorate l’anima, parlando di come ci si possa sentire appagate e complete anche senza figli. La invitavo spesso ai miei programmi perché sapeva dire le cose con garbo, con intelligenza». Era sempre dalla parte delle donne: alleata, mai nemica. Francesca Barra ammette: «Aveva sempre una parola di incoraggiamento. Mi ha difesa e sostenuta come poche altre colleghe… Elegante, bellissima, compita». Veronica Maya la ricorda come «equilibrata e risolta». La direttrice di Donna Moderna Annalisa Monfreda pensa a tutte le lettrici che in queste ore stanno scrivendo una parola affettuosa per Alessandra. «È la prova di quanto abbia inciso nelle loro vite». Lia Celi su Twitter lascia un pensiero: «C’è chi dona tanta luce agli altri, da ritrovarsi senza nemmeno una scintilla per illuminare il proprio buio». Quella scintilla resta in chi l’ha amata. E non si spegnerà.