il Fatto Quotidiano, 3 giugno 2018
BlackRock va all’assalto delle pensioni europee
A palazzo Berlyamont, la sede della Commissione europea, Blackrock è di casa. Al nono piano il Commissario alla ricerca Carlos Moedas, attraverso la rete di finanziamenti Horizon2020, ha affidato alla leader mondiale di fondi passivi e fondi pensione la gestione di un progetto pilota per la pensione dei ricercatori europei. Al decimo piano il commissario ai Servizi finanziari Valdis Dombrovskis sta realizzando quello che la società americana chiede da anni : liberare un mercato da 2.000 miliardi di euro mettendo in piedi un sistema transnazionale di pensioni private. La danese Margrethe Vestager, commissario alla Concorrenza però ha dei dubbi: quando una società del peso di Blackrock gestisce un patrimonio di 6.300 miliardi di dollari, investe dappertutto e si ritrova azionista in società concorrenti dello stesso settore. La Commissione sospetta che questo provochi un blocco alla libera concorrenza e, come provato da alcuni ricercatori per il mercato americano, porti a un aumento dei prezzi per i consumatori. Secondo Daniela Gabor, dell’Università del West England, “niente che Blackrock non voglia, non accade in questo momento”. E Blackrock vuole che si privatizzi il mercato delle pensioni in Europa.
Il 16 gennaio 2017 Larry Fink, amministratore delegato e fondatore di Blackrock, indica la linea alla politica europea: “Da quando è scoppiata la crisi, molto del potenziale economico europeo è rimasto bloccato. Rinforzando il mercato dei capitali e i sistemi pensionistici, questo potenziale può essere liberato”. Passano pochi mesi e il 29 giugno 2017, il vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis presenta il progetto di regolamento per una pensione privata transnazionale, il Pepp (Prodotto per una pensione personale paneuropea): “Oggi lanciamo le basi per la fondazione di un mercato unico di pensioni private”. Il nuovo sistema sarà complementare ai sistemi pensionistici già esistenti, permetterà a 500 milioni di europei di costruire un regime volontario privato che si potrà “portare”. La massa di risparmio a disposizione passerebbe, secondo gli studi della Commissione, dai 700 miliardi di euro investiti oggi a 2.100 miliardi entro il 2030. Ma come aveva avvertito Fink, “i cittadini in Europa sono troppo dipendenti dalle pensioni pubbliche, i politici devono mettere in piedi strategie di lungo termine lavorando insieme con l’industria”. La Commissione ascolta ed esegue.
Dal 2015 a Berlyamont si lavora per portare avanti un mercato unico dei capitali (Cmu), che permetta alle società di muoversi tra un Paese e l’altro, senza gli ostacoli di 28 sistemi di registrazione, tassazione e controlli diversi. Dombrovskis incontra i rappresentanti del settore, tra cui gli uomini di Blackrock: nell’ottobre 2017, ma anche in dicembre si svolgono altri meeting con il direttore generale dei mercati finanziari, Olivier Guersent e il membro del suo gabinetto Jan Ceyssens. L’80 per cento degli asset di Blackrock vengono dai fondi pensione.
Nel 2015, a Londra, pochi mesi dopo l’approvazione della “rivoluzione delle pensioni” scritta dall’allora ministro delle Finanze George Osborne – con una forte detassazione dei fondi pensione per sviluppare il sistema privato – la roccia nera annuncia di aver assunto proprio Osborne.
Nell’aprile 2016 Blackrock ha vinto un bando di gara del consorzio Resaver, per gestire il fondo pensione destinato ai ricercatori che vogliono cambiar Paese, mantenendo lo stesso piano pensione complementare. Quattro milioni di euro il budget, fondi del programma Ue Horizon2020. Quattro Paesi lo stanno già sperimentando (Italia, Ungheria, Belgio e Austria), altri regolatori ne hanno approvato i criteri in Olanda, Spagna, Lussemburgo, Norvegia, Regno Unito e Danimarca. Tony Stenning, uno dei direttori di BlackRock, dice al momento del lancio del programma: “Resaver sarà una evoluzione epocale, il primo ma non l’ultimo passo verso la crescita di un mercato delle pensioni paneuropeo”.
“Il fatto che Blackrock, una società americana, sia stata scelta per gestire l’intero fondo Resaver è un altro segno del successo e dell’efficacia della sua azione di lobby”, dice Guillaume Prache, di Better Finance, la Federazione europea degli investitori e dei servizi finanziari. “Spesso vengono organizzate delle giornate d’informazione per gli assistenti parlamentari dove Blackrock spiega a questi giovani funzionari che posizione prendere su una direttiva o un regolamento, per poi poter orientare il proprio deputato al momento del voto”, dice una fonte al Parlamento europeo. “La lobby finanziaria è la più grossa nella capitale europea: 1.700 persone, molto di più che nell’agricoltura o nell’energia”, spiega Kenneth Haar, della Ong Corporate Europe Observatory. Il budget di Blackrock è esploso in questi anni, passando da appena 150.000 euro nel 2012 a 1,5 milioni nel 2014.
Alla Commissione europea qualcuno comincia a preoccuparsi per le dimensioni dei giganti del patrimonio gestito, come Blackrock. Si chiama “common ownership”, proprietà comune: una società diventa azionista rilevante di tutto un settore, entrando nel capitale di varie compagnie. È il caso di Blackrock. Nel settore chimico è azionista di Bayer, Monsanto, Basf, DuPont, Linde, AirLiquide. Nelle banche è azionista di Banca Intesa, Unicredit, Banca Generali, UBI, Fineco, Banco BPM e primo azionista di Azimut, leader della distribuzione di fondi italiani. La commissaria danese Vestager cita spesso i rischi della common ownership, ha chiesto a una società indipendente di fare un’indagine sulle conseguenze della “proprietà comune” in Europa.
“Non si tratta di pratiche diaboliche per creare un cartello”, spiega Martin Schmalz, un ricercatore dell’Università del Michigan che ha realizzato uno studio sugli effetti della common ownership sulle compagnie aeree americane, dimostrando come negli Usa i prezzi siano aumentati fino al 12 per cento. “Quando il proprietario è lo stesso, non c’è più incentivo alla concorrenza”. A Bruxelles si cercano prove sugli effetti della rete di azioni di giganti come Blackrock. Una fonte della direzione generale concorrenza dice: “Stiamo studiando tutti i settori, dalla chimica, all’energia, ai trasporti. Però il settore delle banche, ci sembra quello che si è concentrato di più negli ultimi anni, i players sono sempre gli stessi, pochi gestori di fondi. Ci vorrebbero nuove regole microprudenziali per controllare questi grossi fondi. Ma ormai sarà un lavoro per la prossima Commissione europea”.
Blackrock non ha voluto partecipare a quest’inchiesta né con interviste né con risposte scritte.
*Investigate Europe