Corriere della Sera, 2 giugno 2018
19 ore in volo. Da ottobre Singapore-New York senza scalo. Sarà la tratta non stop più lunga del mondo
«Si potrebbe vedere tredici volte il film “L’aereo più pazzo del mondo”», scherza su Twitter Flightradar24, il sito specializzato nel tracciamento degli spostamenti aerei. Magari la stessa pellicola proprio no visto che bisognerà pure dormire. E nemmeno 13 volte, a voler essere proprio scaramantici. Però certo che di tempo per utilizzare l’intrattenimento di bordo ce ne sarà dall’11 ottobre prossimo quando da Singapore decollerà il volo commerciale non stop più lungo del mondo – destinazione: l’aeroporto Newark, vicino a New York – in termini di distanza (16.700 chilometri) e di durata programmata (18 ore e 45 minuti).
Cinque anni dopo aver interrotto la tratta – a causa del costo del petrolio troppo elevato e dei risultati economici negativi – Singapore Airlines, la compagnia della città-Stato asiatica, ci riprova con un aereo più nuovo ed efficiente, l’Airbus A350-900ULR e con soli 161 posti a sedere (contro i normali 253 che il vettore usa su modelli quasi identici) soltanto in classe Business (67) e Premium Economy (94), una versione dell’economica con più spazio per le gambe (96,5 centimetri contro 81) e, di conseguenza, anche un costo maggiore.
«L’A350-900ULR offrirà un’esperienza di viaggio più confortevole grazie ai soffitti più alti, ai finestrini più grandi, a una fusoliera più ampia e alle luci progettate per ridurre il jetlag», sostiene la compagnia. «I nostri clienti chiedevano da tempo il ripristino del collegamento senza scalo tra Singapore e New York. Abbiamo potuto ragionarci solo quando Airbus ci ha garantito la realizzazione di un velivolo che consente di rendere la rotta profittevole», confidava di recente al Corriere Goh Choon Phong, amministratore delegato di Singapore Airlines. Secondo il centro studi australiano Centre for Aviation il volo sembra pensato soprattutto per chi si muove per lavoro. E visto che le aziende cercano di risparmiare sempre di più acquistando posti in Premium Economy per i dipendenti, Singapore Airlines cerca di rendersi interessante «offrendo la Premium Economy più spaziosa di qualsiasi altra compagnia».
I costi? Da una simulazione effettuata emerge che un volo diretto andata e ritorno Singapore-New York in Premium Economy verrebbe a costare 1.421 euro. La soluzione più conveniente, con uno scalo (in Cina), chiederebbe un esborso di 1.287 euro e quattro ore in più di durata. Per chi vuole invece volare in classe Business le differenze sono molto più evidenti: 4.653 euro il collegamento diretto, 2.243 quello con una sosta.
La partita dei voli ultra-lunghi entra nel vivo. Chi ci sta lavorando molto è Alan Joyce, amministratore delegato dell’australiana Qantas. Il manager ha lanciato lo scorso agosto «Progetto alba», una sfida ad Airbus e Boeing a costruire il velivolo in grado di reggere voli diretti tra la costa orientale australiana – Sydney, Melbourne – e l’Europa nel 2022 (oggi richiedono almeno uno scalo). Ma bisognerà fare i conti anche con la reazione dei passeggeri. C’è chi è entusiasta. E chi preferirebbe tornare a terra per un’oretta almeno. Nel mezzo viaggiatori come una donna americana che su Twitter ha commentato: «Ho volato da Dallas a Hong Kong per 17 ore. Ho bevuto le prime 3 ore, ho dormito per altre 5. Mi sono svegliata con i postumi della sbornia. Ho preso l’ibuprofene e dopo ulteriori 3 ore non ho avuto altra scelta che bere ancora».