Corriere della Sera, 2 giugno 2018
D’Annunzio e la pianista, oggi le nozze al Vittoriale
D’Annunzio si sposa e giustamente lo fa nella cornice migliore che si possa immaginare: il Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera. Sposa una pianista, come lo fu Luisa Baccara, l’ultima compagna del Vate. Non è un sogno o una fiction storica, ma realtà intrisa di letteratura. Oggi alle 11 Federico D’Annunzio, 54 anni, nipote di Gabriele, si unirà in matrimonio con Giulia Mazzoni, 29, brillante compositrice e pianista diplomata al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano con all’attivo già numerose collaborazioni importanti. Gli ingredienti della favola (in diretta streaming sul sito del Vittoriale) ci sono tutti: Federico, imprenditore e cultore dell’opera del bisnonno, ha conosciuto e si è innamorato di Giulia proprio frequentando il Vittoriale, dove il grande scrittore amò Luisa Baccara, la pianista con la quale intrattenne una relazione che durò vent’anni e che si concluse solo con la morte del poeta nel 1938. «Gabriele D’Annunzio ebbe tre figli. Uno di loro, Ugo Veniero, ha concepito Gabriele jr, mio padre. Ho sempre amato l’opera del mio bisnsonno, uno scrittore oscurato dal suo stesso personaggio. L’accostamento al fascismo forse lo ha danneggiato. In realtà era un patriota e un anarchico», racconta Federico. Lui e Giulia sono una coppia speciale. Lei a gennaio 2018 è tornata per la seconda volta in Asia, con un tour «sold out» partito da Taiwan e concluso in Cina, che ha portato la pianista pratese a suonare in teatri di grande prestigio. Il suo album Room 2401 è stato pubblicato anche da Sony Music China. Federico ha al suo attivo 15 brevetti internazionali nell’ambito delle «printing machines» per imballaggio: «Una particella di bellezza in ambito industriale». A celebrare oggi sarà lo scrittore Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale dal 2008: «Da oggi al Vittoriale ci si potrà anche sposare. E in 10 anni gli ingressi sono passati da 146.000 a 258.000, con bilanci sempre in utile: la cultura crea ricchezza. Il Vate lo sapeva bene».