Corriere della Sera, 2 giugno 2018
Trenta, la prof riservista. L’ombra di un conflitto di interessi
«N on sussiste alcun conflitto d’interessi», è la secca replica che filtra dall’entourage del neoministro della Difesa, Elisabetta Trenta, mentre è in corso il ricevimento nei giardini del Quirinale. Era stato, in mattinata, il deputato del Pd, Michele Anzaldi, a sollevare il presunto caso: «Non soltanto la neoministra è sposata con un colonnello dell’Arma a capo dell’ufficio della Difesa che si occupa di tutti i contratti degli armamenti, ma proviene da realtà economiche private impegnate proprio nel campo militare...».
In realtà, il marito della ministra è un capitano dell’Esercito, si chiama Claudio Passarelli, e lavora – secondo l’ufficio stampa di Palazzo Baracchini – come capo segreteria al Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti, in via di Centocelle 301. Inoltre, una docente della Link Campus University, collega e amica stretta della professoressa Trenta, rivela di aver affrontato l’argomento proprio con lei nei mesi scorsi «e il ragionamento che facevamo – dice – era questo: se io sono medico e sono sposata con un medico, c’è forse un conflitto d’interessi se poi mi fanno ministro della Salute?». «Io so – continua l’amica – che il campo in cui lavora suo marito è ampio, lui non si occupa solo di acquisti di armamenti».
Elisabetta Trenta, intanto, capitano della riserva dell’Esercito, già in missione in Iraq, Libano e Libia, posta la sua gioia su Facebook: «Ho giurato nelle mani del Presidente della Repubblica. Emozione fortissima...». E non riesce a turbarla neppure il tweet di David Carretta, corrispondente a Bruxelles per Radio Radicale, che segnala un articolo del settimanale francese Le Point: «La società SudgestAid del futuro ministro della Difesa fornisce mercenari in Medio Oriente...». In un video di qualche anno fa, però, lei stessa nominava SudgestAid in questo modo: «Un’organizzazione non profit con cui mi occupo di progetti di cooperazione in aree difficili, in particolare in Paesi post conflict...».
Alla cerimonia di ieri il neoministro M5S (che non ha figli) ha portato con sé i fratelli Paolo e Francesca e la mamma Giuliana, maestra elementare in pensione. E pure da Velletri, la cittadina laziale da cui proviene la famiglia, sua zia Annamaria la difende: «Il papà di Elisabetta, Franco, che non c’è più, lavorava all’Enel. Nessuno di noi ha mai avuto interessi nel campo militare. Ma quale conflitto? Godiamoci la festa».