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 2018  giugno 02 Sabato calendario

Arabia Saudita: Vita spericolata, solo se sei principessa

La copertina di Vogue Arabia del mese di giugno ha scatenato l’ennesimo dibattito sulle reali intenzioni riformiste del principe ereditario saudita Mohammen bin Salman e sulle faide interne alla famiglia reale. La fotografia d’apertura del mensile celebra la principessa Hayfa bint Abdullah Al Saud con un leggero velo bianco e un abito dello stesso colore, un abbigliamento che nulla ha a che vedere con l’obbligo per le donne saudite di vestire completamente di nero mostrando solo gli occhi. Ma, soprattutto, la mostra seduta al posto di guida di una decappottabile rossa.
Nel regno saudita governato dalla famiglia al Saud, di cui la principessa Hayfa fa parte, fino al 24 giugno alle donne sarà proibito guidare. Dopo una lunga e sofferta campagna, le attiviste avevano creduto di essere riuscite a piegare il conservatorismo della famiglia reale quando lo scorso settembre il principe ereditario bin Salman ( MBS) aveva annunciato la caduta del divieto per la fine di giugno. Non più tardi di due settimane fa però 11 donne erano state arrestate con l’accusa di “tradimento” e di “legami con agenti stranieri” per aver guidato, nonostante il divieto fosse ancora vigente.
Tale decisione ha ridato fiato a coloro che ritengono la ventata riformista di ‘MBS’ – così viene chiamato il principe ereditario abbreviando le sue iniziali – solo una trovata per convincere il mondo che l’Arabia Saudita non è più un regno oscurantista ispirato dalla lettura più retriva del Corano.
La maggior parte delle attiviste nel frattempo è stata scarcerata e la decisione di mostrare una rappresentante della famiglia reale – che controlla tutta le istituzioni – dietro al volante sembra un tentativo di convincere l’Occidente che il cambiamento è concreto. L’articolo di Vogue che correda il servizio fotografico è dedicato alle “donne pioniere dell’Arabia Saudita” e loda le riforme lanciate dal principe ereditario attraverso le parola della bella cugina. “Nel nostro paese ci sono alcuni conservatori che temono il cambiamento. Per molti questo stile di vita è tutto ciò che hanno conosciuto. Personalmente, sostengo questi cambiamenti con grande entusiasmo”, ha detto la figlia del defunto re Abdullah.
L’immagine è stata criticata dalle attiviste per i diritti delle donne che hanno protestato via social sovrapponendo le foto dei volti delle donne arrestate con quella della principessa. Haifa Bint Abdullah è la figlia del re defunto nel 2015 e due suoi fratelli erano stati arrestati lo scorso anno durante la retata anticorruzione lanciata da ‘MBS’ ma considerata da molti analisti un redde rationem tra i cugini per la spartizione del potere. L’attivista Nora Abdulkarim, tra coloro che hanno postato via twitter la propria foto dopo averla sovrapposta a quella della principessa, aveva commentato gli arresti del mese scorso sostenendo che ‘MBS’ non permette che siano altri a decidere quando le riforme debbano prendere il via.
“Quello che le autorità saudite sembrano tentare di fare è chiarire che, in primo luogo, qualsiasi riforma in atto è dovuta solo al principe ereditario Mohammed bin Salman che vuole ottenere tutto il merito”, ha detto Rothna Begum, ricercatrice per i diritti delle donne nel Medio Oriente e nel Nord Africa per Human Rights Watch. Secondo altri analisti, gli arresti sono stati voluti dai rivali del principe per sconfessarne l’immagine riformista.